di Roberto Dall’Olio

Sto riattraversando il libro di liriche di Marcello Buttazzo Nei tuoi arcobaleni…e altre poesie
Non so vorrei dire che Marcello è il dito del Salento e dell’Italia di quei luoghi il dito che si muove verso oriente la Grecia e i suoi lirici secchi arditi puntuali immensi poematici enormi piccoli nascosti. Eraclito : la natura delle cose ama nascondersi. E il dito di Buttazzo guarda a noi alla nostra nazione alla lira di Toma di Gatto di Primavera di Pavese e poi si sposta verso Occidente e incontra più di tutti Federico. Federico Garcia Lorca e il suo essere innamorato della vita della donna. Come canta la donna il mio amico Marcello è raro a trovarsi; terra terra inondata d’amore…. il susino in festa/una chitarra di colori.

Non c’è nube
Che offuschi il mio cielo
Perché tu danzi e danzi
Nel vicino orizzonte,
Dea di splendore.
Le parole taciute
Sono grammatiche infinite

Scrive Marcello
Con la sua penna bruciante e azzurra…
Di cielo e terra di frammenti che si ricompongono in un’unica cantata di amore.
Verrà sicuramente la morte e avrà i suoi versi poiché anche Ella la signora vestita di nulla amerà vestirsi della luce di questi mirabili versi.
La lotta dei lirici quasi estinti come il mio amico Buttazzo è palesemente contro l’oblio e cosa se non la donna da sempre la luce del suo volto può avere una funzione salvifica e l”amore con Ella?

“Non cadrà
Polvere nera
Sul tuo sentiero.
Non scorrerà mai
Il fiume dell’oblio …non sfiorirai
Di viole spossate”.
Ma è un eterno sensibile che aleggia in queste poesie
Perché aspettare la sera
Si chiede il poeta che vuole abbracciare il giorno quel giorno fatto nascere da Lei “all’orizzonte di tutti i mari del Sud” col timore che si affastelli la sera e il ricorrente tormento di non avere nulla da dire, niente da dare.
L”assiduo spavento
Di dover vivere sempre
Ai bordi del mondo
Con l’anima in spalle
E questo insistito spasimo” scrive ancora il poeta.
Chi lo salva? Lei :
“Vorrei vederti
E dirti:
un’altra vita
è possibile”.


E sia.

Roberto Dall’Olio