“Spagine” è un periodico di informazione e formazione dell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce.
Un omaggio alla “scrittura infinita” di Francesco Saverio Dòdaro e Antonio Leonardo Verri che così titolarono negli anni Ottanta una loro iniziativa per le edizioni del Dopopensionante. Era una locandina di poesia visiva che impaginava toni di verde in campo bianco.
La prima fu di Franco Gelli, poi lo stesso Dòdaro, Caruso, Tolledi, Martini, Miglietta, Massari, Bevilacqua…
“Spagine” periodico continua l’esperienza del far giornale di “Motus”, esperienza di grafica-comunarda nata ad Urbino nel 1985 da un gruppo di giovani intellettuali, studenti fuorisede, che condivide la stessa casa e gli stessi (bi)sogni e che scelse la locandina, il ‘giornale da muro’, come campo d’azione per una controinformazione poetico-politica in tempo reale sui temi del vissuto contemporaneo con lo sguardo volto avanti e l’animo tenuto all’indietro legato alle necessità della Memoria.
Mauro Marino, il grafico di Motus, utilizzava per le creazioni del gruppo la fotocopiatrice uno strumento di stampa alla portata di tutti, quasi un elettrodomestico, che permetteva (e ancora permette nonostante le evoluzioni digitali) di produrre delle matrici ed una notevole quantità di copie a basso costo e con particolare rapidità di esecuzione, “un mezzo che va alla velocità del pensiero”. Sgranatura, distorsione, forti contrasti bianco e nero, sono ‘difetti’ di questa tecnica che utilizzati in modo creativo diventano segno caratterizzante della copy art di Mauro Marino.
Il foglio, la locandina, la fanzine (il giornale) diventano il luogo dove la poesia, l’immagine, l’articolo giornalistico, si uniscono in maniera trasversale, implodono all’interno del perimetro visivo, mettono in relazione i diversi linguaggi generando così suggestioni e significati nuovi.
Per Mauro Marino la pratica di questo linguaggio è poi continuata in varie forme e declinazioni, dagli anni Novanta in poi, a Lecce, città dove vive e lavora. Un’esperienza che va oltre la copy art e che ancora oggi contraddistingue il suo operare artistico, mantenendo l’idea di “spaginatura” delle varie discipline dell’agire creativo: teatro, poesia, grafica, scrittura sono tenute insieme da un lavoro fatto di incontri, di relazioni, di scambio di esperienze, di valorizzazione dei ‘talenti’, lavoro che per la sua costanza diventa esso stesso opera d’arte.