di Giuseppe Fioschi

Al limitar
del nuovo giorno di primavera,
un vento frizzante
sollecita a volteggiare
il verde grano immaturo di Rinascita.

Anima il sentiero
che guida
nell’arteria di Lecce,
laddove la brezza
spazza l’angoscia del ricordo.

Valico viottoli
di rovi avvinghiati
ai muri a secco,
ampi spazi di viti
melograno pesco mandorlo
noce fico arancio olivo
fichidindia palme
elargiscono dalla terra
vestigia d’uomo.

Tra sacro e profano
tra finzione e realtà
passo dopo passo
vado oltre l’incomprensibile
e ingannevole doppio.

Mi fermo
tra l’effigie dei morti
nella chiesetta della Madonna,
coccolato dal Cristo e dai Santi.

Abbandono le mie resistenze.

Confuso dalla mondanità
tra croci e delizie
mi alletto nel calore,
smarrito nel paesaggio

Giuseppe Fioschi