di Marcello Buttazzo –

Può un film di critica e di costume mettere in crisi un famoso leader politico e un intero partito? Può il film d’un regista stimato e stimabile suscitare infinito parapiglia? Da tempo s’aspetta l’opera in uscita di Paolo Sorrentino. Il regista della “Grande Bellezza”, stavolta, ha deciso di narrare le gesta “eroiche” di Silvio Berlusconi, nel film dal titolo “Loro”. Toni Servillo interpreta l’ex Cavaliere rampante. All’incirca 20 giorni fa, sono state diffuse le prime scene del film, un trailer brevissimo di trenta secondi, in cui l’ex premier (Servillo) viene immortalato fra feste in piscina, ragazze danzanti e discinte. Altro che “cene eleganti”. Si sa com’è la satira, tende a dilatare l’esistente, a fare bozzetti talvolta surreali, pur soffermandosi egualmente sulla realtà. I fedelissimi di Silvio non hanno gradito. L’avvocato Niccolò Ghedini ha parlato di “boiata come tante altre”. L’agguerrito Renato Brunetta ha usato dizioni perentorie sul trailer: “schifo” e “cosa ignobile”. La disamina più “intricata” e “articolata” e in fondo più intelligente, degna d’un grandissimo critico cinematografico, è venuta ovviamente dall’ex missino, proibizionista forzista Maurizio Gasparri: “Disistimo con meritata convinzione Sorrentino. Va compatito, Sorrentino”. Una ragione in più per andare al cinema e vedere il film “Loro”, quando uscirà.