Dimmi,
dimmi il tuo nome
d’ambra e di sole
di pane e di cristallo,
il tuo nome gioiello.

Dimmi il tuo nome
perché io possa costruire
rifugi d’amore
per le mie notti stranite,
le notti dell’imponderabile terrore.

Dimmi,
dimmi parole
d’arancio di giallo
d’amaranto rossore,
parole accennate
appena sussurrate,
per mio improvviso sbigottimento,
per mio rapito stupore.

Dammi parole eterne
come fiumi senza ritorno,
dammi il sapore d’un attimo
perché io possa scoprire finalmente
il gusto dell’infinito.

Dimmi,
dimmi il tuo nome
di pace di guerra
di vittoria di resa,
perché io possa perdermi
nel solco apparente
della tua bellezza illesa.

Marcello Buttazzo