Taranto, il genius loci e la politica
di Gigi Mangia –
La biografia della storia dello sviluppo dell’Italia Meridionale è fatta dalla separazione del genius loci dalla politica, da cui nasce il fallimento delle classi dirigenti.
La città di Taranto è un esempio narrativo, molto significativo, di quella separazione. La fabbrica dell’acciaio a Taranto appartiene alla politica delle partecipazioni statali, alla presenza attiva dello Stato nell’economia.
La classe democristiana del Sud volle convintamente la fabbrica d’acciaio a Taranto e contro chi si opponeva rispondeva che lo stabilimento “Italsider” lo avrebbe costruito anche nella piazza del centro della città. Fu costruito in periferia, ma poi, la politica del mattone ha fatto nascere il quartiere Tamburri intorno alla fabbrica. Oggi non è l’Ilva ad essere nella città di Taranto, ma Taranto ad essere nell’Ilva. Dalle finestre del sesto piano dell’Ospedale San Giuseppe si vedono benissimo le ciminiere della fabbrica, le quali sono la causa dei tumori nei bambini. Il termometro che misura il fallimento è quello che a Taranto: il lavoro fa morire e muore chi lavora: la salute e il lavoro sono inconciliabili almeno nella città ionica. Ora questo problema è difficile, ma non è impossibile la sua soluzione. Quello che è mancato è stata una visione del sistema Paese, ed anche una responsabilità politica della sua gestione. L’altalena dello scudo penale è il comportamento più evidente di una insufficienza di cultura e di conoscenza del problema Ilva. È valso il comportamento ispirato al progetto di Beppe Grillo il quale vedeva a Taranto un parco archeologico dell’industria siderurgica non accorgendosi che Taranto aveva perso anche il mare inquinato dalla diossina. La Senatrice Barbara Lezzi non è sola nella deriva dell’irresponsabilità verso il Paese, è in buona compagnia, a partire dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, verso il quale io ho sempre avuto poca stima e lo ho giudicato inadeguato alla soluzione dei grandi e urgenti problemi del nostro Paese. Un uomo di legge, (l’avvocato del popolo), conosce bene le regole del contratto, i limiti e gli obblighi, solo per questo avrebbe dovuto gestire meglio il problema dello scudo penale con i grillini suo partito di riferimento presente nel contratto a partire dal punto 27. I grillini non sono preparati, e il Presidente Conte?
Da oggi comincia “la causa del secolo” dobbiamo dire grazie all’avvocato del popolo perché il gruppo franco indiano ha depositato già la recessione del contratto al Tribunale di Milano. Così oggi la biografia politica del Sud avrà una pagina in più nella sua storia e rimarrà nello studio dei manuali di diritto a disposizione dello studio degli studenti futuri.
Luigi Mangia
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