di Marcello Buttazzo –

Maria,
come una preghiera
che si perde
nell’età fanciulla.

Maria,
come un palpito,
uno scuotimento.

T’incontro
in piazza
al bar del risveglio.

Tu vieni
dal Senegal
e qui da noi
hai trovato la tua casa.

Maria
dei profumi,
dei sogni piccini,
i tuoi bambini
sono tre monelli
nero ebano,
come te, come papà Abramo.

Ti offro il caffè
e il tuo sorriso di perla
è il sole
che illumina
questa calda giornata d’ottobre.

Maria
dei braccialetti,
l’ultimo che mi hai donato
forse mi porterà fortuna.

Maria,
come una preghiera
di sommesse parole.

Nel silenzio,
siamo più veri,
più umani.