Viaggiare
a mezz’aria
per sentirsi dire: “ti amo”.

Fuggire la noia
a fari spenti nella notte
per carpire lampi d’eterno.

Correre su selciati sterrati
coi ginocchi piagati
e con lo sguardo aguzzo.

Sbrecciare il torpore
per lambire
ancora una volta
le tue labbra di ciliegia.

Le tue labbra
dolci di miele,
che sono il più meraviglioso paesaggio
che dolcemente conobbi.

Viaggiare
nel sogno
alle prime luci dell’alba,
quando il primigenio albore
esclama rapito:

“io t’amo”.

Marcello Buttazzo