di Paolo Vincenti – Buon Natale! Quando si appressano le feste, le patologie psichiche subiscono una paurosa recrudescenza. A Luzzara, Antonella Barbieri scanna i suoi due figli e tenta di togliersi la vita, anche se non ci riesce. Ora la “Fedra” emiliana è ricoverata in ospedale psichiatrico e sorvegliata a vista a causa della manifestata volontà autodistruttrice.  A Nova Milanese, Mattia Del Zotto, preso da furore religioso – pare si sia convertito all’ebraismo -, voleva sterminare l’intera famiglia. Fa fuori i nonni paterni e una zia, avvelenati con il tallio, tenta di uccidere altri cinque parenti e li avrebbe fatti fuori tutti, se non fosse stato fermato. Ora è rinchiuso nel carcere di Monza, dove farnetica della sua conversione e della necessità di purificare il mondo. Per inciso, il potente veleno utilizzato dal demente è stato acquistato nella stessa azienda di Padova dove nel 2014 ha acquistato l’acido poi usato per una serie di aggressioni Andrea Magnani, complice della coppia killer Martina Levato-Alexander Boettcher.  In una pineta di Caltagirone, Catania, viene ritrovato un cadavere orrendamente mutilato. Le indagini sono in corso per identificare la vittima e trovare il responsabile ma si sospetta il delitto passionale. Insomma, lo dico da tanto io, che bisogna sopprimere le feste. Ora, passi se un paese come Presicce, in Provincia di Lecce, per attirare turismo diventa location dello spot della Ferrero Rocher che per l’occasione allestisce una straordinaria decorazione e rende il paese magicamente simile ad un grande albero di Natale. E non importa se poi, recandosi sul posto, invece che della magnificenza delle decorazioni, ci si accorge dei prodigi che fa la fotografia televisiva.  In ogni caso, un’ottima strategia di marketing territoriale. C’è però un altro comune, che decide di allestire un presepe in cui la sacra famiglia viene raffigurata su un gommone e quindi equiparata ai profughi che quotidianamente arrivano nel nostro Paese. Il messaggio è chiaro, le cooperative di accoglienza sponsorizzano e fors’anche la chiesa benedice (figurarsi se di questi tempi, i curiali si sognano di lanciare anatemi, ogni lasciata è persa quando si tratta di accattivarsi il consenso, -vedi  Bergoglio che nello stile del miglior Berlusconi spara barzellette). Tuttavia, il punto è un altro. Se l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Castenaso, provincia di Bologna, da un lato viene premiata per la grancassa mediatica che scatena e porta pubblicità gratuita e visibilità al piccolo comune, d’altro canto essa appare becera, ridicola, smaccatamente ipocrita. Di più: la trovata del Sindaco renziano di Castenaso e del suo pubblicitario, Gavino Sanna dei poveri, risulta perfino offensiva nei confronti della tradizione cristiana che vuole sia rispettata la millenaria sua iconografia e non sbeffeggiata da quattro villanzoni con la fissa dell’accoglienza.

Un bip ci salverà. Fra le novità previste dalla nuova manovra finanziaria 2018, anche l’obbligo di legge del segnalatore acustico per i seggiolini in auto, ossia un allarme anti abbandono a difesa dei bambini che vengono dimenticati nella macchina dai genitori. Di tutti i provvedimenti concepiti nella lunga e spesso ingloriosa storia della legislazione italiana, questo è uno dei più demenziali e soprattutto inquietanti. È drammatico infatti l’assunto da cui muove il legislatore: quello di una diffusa tendenza a scordarsi dei figli da parte dei Millennials i quali, troppo stressati dalla frenetica vita di oggi, debbono essere affiancati, agevolati, coadiuvati nel loro improbo compito, non dico di curare i figli, crescerli, formarli, educarli, ma almeno di tenerli in vita. E se dello smartphone non si scorderebbero mai, anche perché perennemente connessi, potrebbero tuttavia, inavvertitamente lasciar rosolare i loro marmocchi a 50 gradi dentro l’abitacolo.  E un bip nell’auto servirà all’uopo. Ma deve essere bello forte, il segnale acustico, per non farsi coprire dal fastidioso ronzio dei pensieri che attanagliano la mente dei questi indaffarati papini e mammine affetti da “amnesia dissociativa”. Al netto di ogni moralismo, questo provvedimento è emblematico e ci fa capire la nequizia dei tempi che viviamo. Inoltre, è davvero orripilante che esso sia stato suggerito da Andrea Albanese, il papà del piccolo Luca, di Piacenza, morto in auto due anni fa. Una volta, c’erano fior di intellettuali, docenti universitari e studiosi della materia, che scrivevano le leggi per conto dei politici presentatari; oggi, dietro alla proposta di legge sui sensori anti abbandono, troviamo un imbecille che ha lasciato il figlioletto ad arrostire in macchina. Inaccettabile. Dice Schopenhauer: “se un Dio ha creato questo mondo, non vorrei essere quel dio. La miseria del mondo mi spezzerebbe il cuore.”