di Marcello Buttazzo – Il “francescano” milionario Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, con un evento fuori programma, s’è esibito all’anfiteatro dell’Anima nella campagna cuneese. Gli spettacoli del comico genovese sono frammisti di battute satiriche e di continue giaculatorie. È irreversibilmente passata l’età giovanile, quando Beppe Grillo faceva ridere veramente. Ora s’è politicizzato strettamente, il Garante; ora s’è incattivito nel suo ruolo morale di irreprensibile fustigatore. Le sue performances teatrali sono sovente unilaterali lagnanze, rivolte al Pd. E se Matteo Renzi è, per il Grillo sparlante, “una metastasi”, l’altro Matteo, quello padano, invece, “è uno che sta facendo le cose, per davvero”. L’Elevato dimentica che, poco tempo fa, lui stesso indicava Matteo Salvini, insieme agli altri, come espressione della casta, come il peggio della vecchia politica. Ma, si sa com’è, quando uno è l’Elevato, può dire ciò che vuole.