di Marcello Buttazzo –

Accendere
nella notte
i sogni e i falò.

Infervorarsi
d’un viso
che è ancora lampo,
d’un sorriso
che è ancora il sole più bello.

Acquietare l’ansietà
di colpo silente,
placare ogni dolore
al suono del tuo inesausto violino.

Illuminerai la notte
con i tuoi occhi di cerva,
le nere nubi colorerai di bianco.

Lo so,
verrà una nuova alba
di scompiglio di parapiglia.

Tu sarai
prato di vivi papaveri,
sarai rossa mantiglia.

Sarai vestita
di primavera,
sarai la sposa
che s’appariglia.

Sarai il tempo
d’un attimo caduco,
che però è tutta una vita.

D’eterna visione, di meraviglia.