di Marcello Buttazzo –

Nel giorno in cui la Cassazione ha convalidato 1,2 milioni di firme raccolte dall’Associazione Luca Coscioni per il referendum sull’eutanasia, anche il disegno di legge sul suicidio assistito è passato alla Camera. Il testo ha una dizione chiara: “Disposizioni in materia morte volontaria medicalmente assistita”. Su una tematica così delicata e dirimente, soprattutto il Pd e il Movimento 5 Stelle sono stati ineccepibili. Un giorno, forse, si potrà arrivare al suicidio assistito, solo in casi estremi. Ci dovranno essere patologie irreversibili e con prognosi infausta. Il testo prevede, altresì, l’obiezione di coscienza per i medici e per il personale sanitario. Il voto in Parlamento avverrà verosimilmente nei primi mesi del 2022. Che il centrosinistra sia storicamente a favore d’una normativa aperta e morbida, peraltro in un rigoroso quadro di regole da rispettare, è incoraggiante. Contro il testo sul “fine vita” s’è schierato il centrodestra. Che Salvini e Meloni siano, ovviamente, legati al concetto di “sacralità” della vita umana (a fasi alterne) non stupisce più di tanto. Meraviglia, invece, il pronunciamento contrario di Forza Italia. Ma loro non erano quelli della rivoluzione liberale?