di Antonio Stanca –

Per conto di RBA Italia è uscito da poco il terzo numero della serie “Ciclo dei Samurai” (Miti e leggende giapponesi), s’intitola La prima samurai ed è curato da Cecilia Palau. La traduzione è di Diego Tronca.  È un breve volume ricco di note e di notizie intorno all’antico Giappone. Completo risulta riguardo a quanto narrato poiché lo spiega, lo documenta con molta attenzione. Risale ai tempi del Medioevo giapponese, quelli venuti dopo l’anno Mille, è molto antico, si compone non solo di storia ma anche di leggenda, non solo di precisi avvenimenti ma anche d’immaginazione. Distinti, tuttavia, risultano nell’opera i due piani, chiarito viene sempre quanto appartiene alla realtà e quanto alla fantasia sia individuale sia collettiva.

Quello rappresentato è un Giappone devastato da rivalità di ogni genere, diviso tra clan contrari, opposti, che si contendono il dominio di vasti feudi nonché la pretesa di occupare posti di pubblico rilievo, di supremazia politica. Anche all’interno delle famiglie ci sono rivalità che portano a veri e propri scontri tra consanguinei. Brutti tempi sono stati quelli dell’antico Giappone e bene riesce a renderli questa narrazione. Di verità e fantasia si compone, di molti personaggi dice, uomini e donne, di molte vicende e in particolare di quella di Tomoe, figlia di Kanetō e sorella di Yoshinaka. Questa famiglia è alleata, fa parte del clan dei Minamoto nella guerra civile che da anni sostiene contro il clan dei Taira. Non si è ancora deciso a chi spetta la proprietà di tanti territori, a chi il privilegio di ambire alle alte cariche dello Stato. Ci si sta preparando allo scontro finale e Tomoe, nonostante la sua condizione femminile non lo possa accettare, vuole prendervi parte. Il padre la sconsiglia in nome del decoro della famiglia, del rispetto dei costumi del paese e dei pericoli che potrebbero derivare alla sua persona. Niente riuscirà a fermarla, si eserciterà nell’uso delle armi, lancia, spada, pugnale, e diventerà la “prima donna samurai”.

Insieme a tanti altri samurai, tutti uomini, a tanti altri soldati, al valoroso fratello, parteciperà alla battaglia finale tra i Taira e i Minamoto. Vinceranno i Minamoto nonostante abbiano meno alleati ed un esercito meno numeroso. A farli vincere saranno il coraggio dei loro soldati e la strategia consigliata da Tomoe nonché la sua abilità durante i combattimenti. Il suo esempio, il suo nome sarebbero diventati noti in tutto il Giappone, sarebbero entrati a far parte della leggenda, si sarebbero tramandati nei secoli.

Leggere adesso di queste vicende procura una certa suggestione, affascina poiché fa sentire partecipi di un mondo così remoto, di un ambiente, di una vita così lontana da sembrare una favola, un sogno quando con i sogni si era finito già da tempo.

Capaci sono queste opere di suscitare certi effetti e perciò si stanno diffondendo, stanno per essere preferite alla solita narrativa. Le distingue la possibilità che offrono di far conoscere, in modo molto semplice e chiaro, quanto era rimasto sempre lontano e rischiava di non essere mai conosciuto. Un arricchimento rappresentano per un contesto culturale che si andava inaridendo.

Antonio Stanca