I Giudici, il “decreto Cutro” e le pretese del Governo
di Marcello Buttazzo –
Il decreto Cutro, da Firenze a Catania, di continuo viene sconfessato dai giudici, che si oppongono al trattenimento dei richiedenti asilo. Dopo Iolanda Apostolico, sempre a Catania, un altro giudice Rosario Cupri si è dichiarato contrario al trattenimento di 6 migranti. È evidente, nonostante le pretese di Salvini e compagnia, che le questioni popolazionistiche siano molto delicate e non vadano affrontate solo con una visione prettamente punitiva. Quando la materia viva che s’incontra riguarda gli esseri umani occorre avere occhi aperti e anche una lente d’ingrandimento sulla Carta dei diritti umani. A tal proposito, Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo, ha visitato l’hotspot di Pozzallo, registrando una situazione raccapricciante e, soprattutto, “condizioni di promiscuità non dignitose”. La parlamentare del Partito democratico ha denunciato, altresì, i prolungati periodi di trattamento dei minori e ha incontrato ragazze “con segni di tortura”. Ora, il governo Meloni è molto solerte nel confezionare decreti sicurezza e nel pianificare misure restrittive, securitarie. Ma un governo attento dovrebbe badare anche alla fase più costruttiva, più edificante. Gli hotspot, in varie parti del Paese, da Lampedusa a Pozzallo, sono semplicemente indecorosi. Laura Boldrini, molto opportunamente, ha annunciato un’interrogazione parlamentare “per sollecitare il governo ad un’assistenza dignitosa per chi arriva in Italia”. È davvero desolante che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato da “Avvenire” (martedì 10 ottobre), abbia rivendicato orgogliosamente i decreti sicurezza. Piandedosi ha avuto il coraggio di affermare: “I provvedimenti del governo sono ponderati nell’ambito della cornice europea, in un bilancio tra esigenze di sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali delle persone. E continueranno ad esserlo”.
Marcello Buttazzo
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