di Antonio Stanca –

Del 2018 è il romanzo So che un giorno tornerai di Luca Bianchini. Allora fu pubblicato dalla Mondadori nella serie “Scrittori italiani e stranieri”.

Bianchini è nato a Torino nel 1970, è vissuto per molti anni a Nichelino, si è laureato in Lettere Moderne e in molte attività, compresa quella di intervistatore telefonico, si è applicato prima di giungere alla scrittura. Il primo romanzo, Instant Love, verrà nel 2003. Altri seguiranno e si combineranno con l’intrapresa attività di conduttore radiofonico e televisivo. Da alcuni suoi romanzi sono stati tratti film di successo, altri hanno avuto traduzioni in lingue straniere.

Semplici, naturali, vere sono le loro storie. A Bianchini non piace prepararle, programmarle ma seguirle e scrivere di esse come se per conto loro stessero avvenendo, come se avessero un loro percorso ed egli lo riportasse. Sono, i suoi romanzi, documenti di vita, storie vissute: tutto sembra naturale, autentico,niente sembra inventato, immaginato e da qui il loro successo.

Anche la storia di quest’ultimo pare veramente accaduta e dallo scrittore semplicemente riferita. È ambientata nella città di Trieste e i tempi sono quelli degli anni ’60 del secolo scorso. I personaggi quelli di una buona e seria famiglia triestina composta dai genitori e da cinque figli, dei quali una donna, Angela, è molto bella, molto seducente, molto inquieta. Si legherà di una passione morbosaa Pasquale, un commerciante calabrese che a Trieste si era arricchito con la vendita di jeans ad una clientela soprattutto jugoslava. È sposato e la moglie vive in Calabria. Con Angela avrà una bambina che non vorrà riconoscere. Le lascerà entrambe, tornerà in Calabria e affiderà ad un suo parente l’incarico del commercio avviato a Trieste. Anche Angela lascerà la piccola Emma, l’affiderà ai genitori ed ai fratelli, che ancora vivono tutti nella stessa casa, e si stabilirà a Bassano del Grappa. Quiin izierà una nuova relazione con Ferruccio. I due troveranno da lavorare ma non penseranno a sposarsi. La situazione durerà molti anni durante i quali Angela non mostrerà mai di essersi completamente liberata del pensiero di Pasquale. Qualche volta si sentiranno, si ritroveranno ma non succederà mai niente di diverso dal semplice e breve scambio di parole, di affetti: rimarranno sempre lontani a pensarsi!

Una novità ci sarà ma in casa dei nonni e degli zii: Emma crescerà, andrà a scuola, sarà brava nello studio e nello sport, diventerà una bella ragazza, un’atleta, si distinguerà in alcune gare. A studi finiti inizierà a lavorare, si metterà con Claudio, un giovane poco raccomandabile che la lascerà dopo averla messa incinta. Come per la madre così per lei. La sua Benedetta nascerà e crescerà tra le cure sue e dell’intera famiglia. Verrà, poi, il tempo dei matrimoni degli zii, alcuni faranno casa presso i genitori, si creeranno rivalità, Emma si ritirerà con la piccola presso la casa che aveva abitato con Claudio, cambierà lavoro, si sistemerà meglio, frequenterà un maneggio, imparerà a cavalcare, si innamorerà del suo istruttore Darko, avranno un figlio si sposeranno. E tutto avverrà sotto gli occhi vicini e lontani, partecipi e assenti, di mamma Angela che si dividerà tra Bassano e Trieste, Ferruccio e Pasquale, Emma e Benedetta. Non era riuscita Angela a rimuovere le sue incertezze, le sue inquietudini. Emma, invece, c’era riuscita. I loro destini all’inizio erano sembrati uguali ma poi la ragazza aveva saputo fare meglio, aveva saputo decidersi, fermarsi, aveva finito di aspettare, aveva concluso. Per Angela questo non era avvenuto. Una decisione, una scelta tra le parti diverse che avevano composto e turbato la sua vita, che l’avevano divisa, si sarebbe profilata soltanto alla fine, quando sola era rimasta tra i tanti della famiglia che l’avevano circondata, quando Pasquale si era mostrato finalmente convinto di voler stare con lei, finalmente sicuro dei suoi sentimenti. Angela, però, non era ancora giunta al termine della strada intrapresa ed aveva preferito rimanere con quel Ferruccio che tanto aveva sopportato del suo strano comportamento.

Una storia lunga, complicata, contraddittoria che Bianchini vuole mostrare come veramente accaduta in una Trieste col suo cielo sempre azzurro, il suo mare sempre mosso, la sua bora sempre in agguato, le sue tante, piccole strade del centro, i suoi locali, i suoi posti unici, i suoi giorni, le sue notti. È questo lo sfondo della storia narrata, in esso si riflette la vita di una famiglia, ogni suo aspetto, ogni suo momento, tutto quanto l’ha composta.

Una combinazione tra il luogo, il tempo, la vita e l’opera, l’impressione di un romanzo che si è fatto da solo: questo è Bianchini!

Antonio Stanca