di Marcello Buttazzo-

Buon viaggio al cantastorie Enzo Marenaci, che sta per partire per la Sardegna. Le canzoni di Enzo le abbiamo apprezzate intimamente, in questi anni. Con Antonella Dell’Anna, con Tonio Panzera, con Piero Luigi Conte, con Egidio Presicce, con Aldo Nichel, Marenaci ha costituito una squadra armonica e virtuosa.

Buon viaggio, caro Enzo. Che la Sardegna, terra antica e fiera, come il nostro Salento, ti dia rinnovato vigore e sorgente pura d’ispirazione. La Musa eterna t’avvinca sempre ad un’idea. All’idea del bello. La Musa della musica e della parola è sacra. E a Lei, lo so, ti rivolgerai sempre con contegno e con devozione. Enzo Marenaci dovrà partecipare ad un importante Festival poetico internazionale, nella rassegna “Ottobre in poesia”.

Il 23 ottobre, presso una Chiesetta della Gallura, “Madonnina della Neve”, a Vallicciola, porterà le sue melodie, contornato da tanti poeti, che innalzeranno i loro versi. Il 24 ottobre, Enzo farà il suo concerto, presso il Cineteatro Carlo Felice di Torralba, con la direzione artistica di Giuseppe Cristaldi. Un concerto poetico con una tappa unica in Sardegna. La dizione è sintomatica, tutta un programma: “Parole Etiche”. Mi sono chiesto: come mai Enzo Marenaci ha tanti amici poeti, che in qualche modo collaborano con lui? La risposta è semplice, univoca. I testi di Enzo sono poetici. Lui, nelle sue evocazioni e narrazioni liriche, è legato strettamente alle radici, ovviamente non a quelle da cartolina edulcorata e imbellettata, ma alle radici rossosangue della nostra storia. Mi viene da pensare ai suoi testi sulla civiltà contadina, sulla nonna, sulla prostituta del paese, sullo zio comunista di Antonella. Mi viene da pensare alla sua critica costruttiva e serrata a una società occidentale opulenta e obesa, a una contemporaneità che a volte sembra smarrire la rotta, a un Salento che talvolta sembra essere diventato terra di conquista.

Enzo Marenaci è un cantastorie serio, ma non serioso. Lui modula sapientemente l’ironia, come un medium per meglio penetrare fra le pieghe dell’essenza. Con l’ironia gioca, perché nei fatti la realtà effettuale è meno intricata e complessa di come a prima vista appaia. In Sardegna, Enzo troverà vibrante afflato poetico, perché fra gente semplice e umile ci si riconosce facilmente. Caro Enzo, noi amici e compagni salentini facciamo il tifo per te. Goditi profondamente il tuo viaggio, in Sardegna. La vita, in fondo, è l’eterno viaggio, che dobbiamo sempre onorare.

Marcello Buttazzo