di Antonio Stanca –

La sera di Venerdì 25 Maggio a Sternatia (Lecce) presso il Centro Studi “Chora-Ma”, da anni diretto da Donato Indino e impegnato a promuovere gli scambi culturali e a salvaguardare il sostrato linguistico griko, è stato proiettato il film Toro Scatenato del noto regista, sceneggiatore e produttore statunitense Martin Scorsese. Il film è uno dei capolavori dello Scorsese, risale al 1980, si è aggiudicato due Oscar ed in esso come in altri lungometraggi del regista, tornano i temi suoi propri quali quello della violenza, del confronto e dello scontro tra le diverse fasce che compongono la popolazione americana, del rapporto divenuto sempre più difficile tra passato e presente, tradizione e innovazione, della vittoria e della sconfitta, della virtù e del vizio, dell’amore e dell’odio, del bene e del male nell’America dei tempi moderni.
Ampio, vasto, complesso è sempre lo Scorsese dei film maggiori: storia, società, vita, cultura, tempi, luoghi, ambienti, privato, pubblico: tutto fa rientrare Scorsese nell’opera, di tutto vuol dire, tutto vuol mostrare dell’America e nei modi che più sono vicini alla realtà, che più fedelmente la riportano. Della corrente detta “New Hollywood” fanno parte i suoi film migliori, di quella, cioè, che tanto è servita a rinnovare il cinema americano, a liberarlo da una maniera che sembrava ormai essersi consolidata nei contenuti e nei modi.
In Toro Scatenato ricostruisce la vita, l’ascesa e la caduta del famoso pugile italo-americano Jake LaMotta che fa interpretare dal bravissimo Robert De Niro. Anche Scorsese era italo-americano e sarà stata questa sua origine ad orientarlo in molti film verso l’indagine degli ambienti, della vita di quell’America che proveniva dall’Italia.

La proiezione del film nei locali di “Chora-Ma” rientra in un programma perseguito dal Gruppo di Studio Salentino “Lù Mière- calici di cinema” e finanziato dalle Cantine Palamà di Cutrofiano. Da queste, all’inizio e alla fine della manifestazione, sono stati offerti al folto pubblico convenuto dei vini da gustare.
Tra gli scopi del programma, che viene realizzato tramite serate preparate in diversi paesi del Salento, rientrano la rivalutazione dei prodotti del territorio, il recupero di quanto ha fatto parte della storia, della vita, della cultura, della lingua di questo e la sensibilizzazione di un pubblico sempre più vasto verso opere cinematografiche che hanno lasciato un segno, verso il cinema d’autore.
Apprezzabili sono tali intenti e degne di merito vanno ritenute le associazioni e le persone che li perseguono. Potrebbe risultare un’ottima maniera, tra tante finora tentate, per far giungere alle masse popolari quanto è rimasto loro lontano o ne hanno avuto solo vaghe notizie. I film sono seguiti da commenti, spiegazioni, interpretazioni alle quali tutti possono partecipare. Non si tratta di un vero e proprio cineforum ma della volontà di far discutere quante più persone possibili circa avvenimenti importanti che si sono verificati durante la loro vita e dei quali avevano saputo ben poco.
Un’operazione volta a far vedere, a far capire, a far parlare è quella condotta da “Lù-Mière”, un’operazione di carattere didattico, pedagogico che, non potendosi svolgere a scuola, avviene nei posti che meglio si adattano, un’operazione che muove dal territorio, dal luogo dove si verifica, dai suoi elementi costitutivi e passa a quelli del film, con essi li confronta, da essi trae indicazioni, tramite essi fa crescere, fa migliorare.
Di fronte a tanti vantaggi si può solo augurare che simili iniziative continuino ad essere perseguite e svolte.

Antonio Stanca