di Marcello Buttazzo –

Il giornalista Alberto Luppichini, su “Libero” di venerdì 11 dicembre, fa un ritratto surreale di Nicola Frantoianni. Il deputato di LeU, portavoce di Sinistra Italiana, viene definito come “il compagno delle cause perse che vuole punirci con la patrimoniale”. Alcuni articoli sono redatti con la boria e con la spocchia di chi fa di tutto per irritare la gente. Luppichini pensa di colpire pesantemente Frantoianni, definendolo “il figliol prodigo della sinistra che non c’è”. Il giornalista di “Libero”, in un crescendo di non sensi, cita tutti i punti “deboli” del leader di LeU: già esponente del Movimento Studentesco e di gioventù Comunista. Luppichini lambisce il ridicolo, quando “in punta” di penna “demolisce” Frantoianni: “Giacca grigio fumo, camicia slavata, cravatta scura a righe un po’ retrò. La faccia, da portaborse navigato e fintamente espressivo, porta i segni di tante battaglie. Tutte perse”. Ma che modo di scrivere è questo? La “colpa” imperdonabile del deputato di sinistra è quella di battersi tenacemente per i lavoratori, per i diritti civili, per i migranti trattati da certuni come un’umanità di scarto, per le donne che continuano a percepire un salario inferiore a quello degli uomini. E poco importa se giornalisti benpensanti dipingono Frantoianni come il “politico-fuffa”, che “pontifica” alla cerchia ristretta della sua élite privilegiata, fatta di “Comunisti immaginari e incendiari con l’eskimo arcobaleno”. Poco importa se giornalisti conformisti non riescono a cogliere le ingiustizie e le sperequazioni dilaganti, che sfilacciano il Paese.
Frantoianni ha ben spiegato, a più riprese, che una oculata patrimoniale interesserebbe solo una parte esigua di super milionari, riducendo così le tasse della maggior parte degli italiani, che non dispongono singolarmente di enormi patrimoni. Il “brillante” Luppicihini così ha titolato il suo inverosimile articolo di insolenze: “Frantoianni, il comunista che odia i suoi connazionali”. Contento lui!
Marcello Buttazzo