di Marcello Buttazzo

Gesù, anima errante, profugo, perseguitato dagli eventi. Gesù, spirito puro, inviso al pensiero dominante. La Casa della Carità, a Milano, con una visione multietnica e multiculturale, ha allestito un presepe che tiene conto degli accadimenti ordinari e quotidiani. La Natività viene rappresentata su un gommone, e tutto intorno filo spinato, mani imploranti che sbucano dall’acqua, boe. E in più una citazione emblematica e veritiera del Vangelo di Luca: “Per loro non c’era posto”. I migranti e i clandestini, purtroppo, non sono benvoluti dalla politica dominante di tutto il mondo. Dappertutto, si erigono muri (fisici e mentali), politiche securitarie e restrittive, nei confronti degli ultimi, dei disperati delle acque e delle terre. Viviamo una brutta era di esclusione, di apartheid, di non riconoscimento delle diversità e delle alterità. Il presepe allestito dalla Casa della Carità ha suscitato, nel nostro incredibile Paese, le vibranti proteste del centrodestra, che ha parlato superficialmente di “propaganda di sinistra”. Ma la Casa della Carità è solo una meritoria struttura umanitaria, impegnata nell’accoglienza dei più bisognosi, voluta dal cardinale Martini, presieduta da don Virginio Colmegna. Sbagliano grossolanamente i politici di centrodestra. Non c’è niente di demagogico nella sistemazione della sacra famiglia su un gommone. È solo il triste segno dei tempi. 

Marcello Buttazzo