di Marcello Buttazzo

A Roma, alla presentazione dell’ultimo capolavoro di Bruno Vespa “Rivoluzione”, ha partecipato anche un ringalluzzito Silvio Berlusconi. Non molla l’ex Cavaliere, anzi rilancia. Alle prossime Europee, il baldanzoso Silvio intende ricandidarsi come capolista in tutte le circoscrizioni. Fa un appello accorato a Matteo Salvini e lo esorta sentitamente a tornare nell’alveo rassicurante dell’alleanza di centrodestra. Immediatamente dopo le elezioni Europee, Berlusconi è convinto con le sue qualità trasformistiche di poter disarcionare l’attuale esecutivo giallo-verde, portando un gruppo consistente di fuoriusciti del Movimento 5 Stelle nella sua Casa di riconosciute libertà. Un “gruppo di responsabili”, così lui definisce i voltagabbana. Le motivazioni etiche fornite dall’inossidabile signore di Arcore sono d’elevatissimo spessore ontologico: “Sappiamo che questa persone non avrebbero convenienza a tornare al voto, perché non sarebbero rielette. Invece così avrebbero ancora 4 anni di stipendio, 14 mila euro al mese dei quali non dovrebbero darne 8 mila al partito”. Un limpidissimo e inarrivabile idealista, anche quando afferma: “Io so che l’interesse privato è sempre superiore all’interesse generale”. 

Marcello Buttazzo