di Marcello Buttazzo –

Le consultazioni, per tentare di dare al Paese un nuovo governo, procedono speditamente. Matteo Salvini afferma di non avere pregiudizi e di non porre veti sugli altri partiti. La Lega è disposta ad entrare nella grande maggioranza. Il fedele capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, è pronto anch’egli a dare la piena fiducia a Draghi e, con arguzia, si spinge già oltre: “Salvini sia ministro”. Sì, magari, con delega all’Immigrazione. Abbiamo davvero bisogno di sentire blaterare, ancora una volta, di porti chiusi, di Ong “criminali”, di “pericolosi” clandestini “portatori” di malattie e che attentano all’ordine nazionale. Nella Lega, si levano echi dissonanti, campane davvero stonate e stridenti. Gli economisti Borghi e Bagnai, teorici accaniti e indomiti della linea anti euro e anti Ue, eletti con il Carroccio alle Politiche del 2018, sono stati “folgorati” sulla via di Draghi. I due leghisti, dopo aver scritto cose terribili contro l’Ue, contro l’euro, ora spudoratamente dimostrano amore nei confronti del presidente incaricato. Alberto Bagnai, con notevole faccia tosta, ha asserito, in questi giorni, d’aver sempre stimato Draghi. E, invece, quando l’economista era presidente della Banca europea, sostenne: “Dice sciocchezze. Non ha alcun titolo per dettare la linea economica d’uno Stato sovrano”. Insomma, la Lega diventa trasformista (o fa finta di esserlo diventata) per continuare ad essere visibile e per continuare a incidere.

Marcello Buttazzo