Nell’angoscia dell’isolamento digitale
di Marcello Buttazzo –
Secondo un sempre valido principio ecologico, “il troppo d’una cosa buona può essere più nocivo del troppo poco”. Questo assunto può essere esteso anche all’uso e all’abuso della rete telematica. L’esplosione di Internet è stata, senz’altro, una delle più mirabolanti rivoluzioni liberali. Purtuttavia, Intenet va maneggiata con cura, con misura, con discrezione, evitando l’impiego smodato e scriteriato. Epperò, nell’era contemporanea, il vero problema, la “morte” totale può diventare l’isolamento digitale. Ne ha parlato accoratamente lo scrittore Ferdinando Camon. Lui si trovava a Dont, in Val di Zoldo, nel Bellunese, ed è stato per cinque giorni fuori-connessione, il suo telefonino e il suo iPad non avevano una buona recezione. Camon non poteva telefonare, nessuno poteva telefonargli, non poteva mandare né ricevere email, non poteva mandare i suoi articoli ai giornali. “Praticamente per l’umanità è come se fossi morto e sepolto”, ha sostenuto lo scrittore. A questo punto, potremmo forse “rimodulare” così un antico principio dell’Ecologia moderna: il niente d’una cosa buona può essere più nocivo del troppo o del troppo poco”.
Marcello Buttazzo
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