di Marcello Buttazzo –

Il Colorado ha abolito la pena di morte, divenendo il 22esimo Stato Usa ad abrogare la ferina e brutale pena capitale. Nonostante che il presidente Trump e i repubblicani siano favorevoli alla massima e iniqua pena, soprattutto per motivi di tornaconto elettoralistico e per la solita propaganda che deve parlare alla pancia della gente, nel mondo, sta prevalendo pienamente la politica della persuasione, sponsorizzata dalle associazioni abolizionistiche, come “Nessuno Tocchi Caino” e Amnesty International. La pena di morte è un ferrovecchio della storia, che, un giorno, sarà eliminato dappertutto. È uno strumento crudele e immorale, che non viene gestito mai in modo equo, la massima violazione della Carta dei diritti umani. L’Unione Europea ha accolto, ovviamente, benevolmente la svolta abolizionista del Colorado, perché la pena di morte “è sempre crudele e degradante”. Marco Pannella e Sergio D’Elia con i compagni della loro associazione radicale “Nessuno Tocchi Caino” si sono adoperati, per tanti anni, con metodi pacifici e non violenti. Quasi trent’anni fa, l’abolizione della pena di morte sembrava una pretesa umanitaria e un capriccio di pochi visionari liberali. Ora, piano piano, questa cultura della suprema azione diplomatica sta diventando una realtà effettiva, a varie latitudini.

Marcello Buttazzo