di Marcello Buttazzo –

Nelle stanze del potere, si torna a discutere di Ius culturae. La maggioranza giallorossa di questo attuale governo avrebbe tutti i numeri per approvare la cittadinanza ai figli degli immigrati. Che sono oltre 800 mila bambini stranieri, che aspettano legittimamente di vedersi riconosciuti pieni diritti e doveri. Alla Camera, sono già depositati diversi testi, che devono solo essere esaminati con cura, con disciplina. Non regge minimamente la solita bassa propaganda leghista. Matteo Salvini, “esperto” in politiche popolazionistiche, grida allo scandalo e sostiene che non passerà la “cittadinanza facile”. Solo parole demagogiche dall’ex ministro dell’Interno, poiché lo Ius culturae è una misura d’integrazione e di formazione rigorosa, prevede il completamento d’un ciclo di studi. Auguriamoci soprattutto che il Movimento 5 Stelle trovi al suo interno la massima coesione per poter formulare una legge di civiltà. Questi ragazzi stranieri, che vivono fra di noi, frequentano le nostre scuole, calpestano la nostra terra, vanno salvaguardati istituzionalmente. L’apertura del Movimento 5 Stelle allo Ius culturae viene interpretata, ovviamente, negativamente dai leghisti sovranisti: “È un altro passo sulla strada dell’ideologia filo-immigrazionista”. A rigor di decoro, molto meglio l’ideologia filo-immigrazionista che le anguste piattaforme securitarie di Salvini e il suo disumano decreto sicurezza.