L’indifferenza nel nome del decoro
di Marcello Buttazzo –
Negli ultimi anni, diverse amministrazioni comunali italiane (di centrodestra soprattutto, ma anche di centrosinistra), in nome del “decoro” e della “bellezza”, hanno deciso di dare “raffinatezza” e “splendore” ai centri turistici, allontanando, a colpi di ordinanza, i diseredati e i mendicanti. Come se il “decoro” fosse un concetto astratto, che non riguardasse tutte le persone. Evidentemente, per certuni esiste una periferica umanità non gradita. In questi giorni, la Corte Europea dei diritti umani ha bacchettato, nella fattispecie, le autorità elvetiche per una multa di cinquecento franchi comminata a una rom, trovata a mendicare per le strade di Ginevra. ”Mendicare per lei era l’unico modo di andare avanti”. Secondo i giudici della Corte, la multa è illegittima perché lede la possibilità di una persona di sopravvivere. Pertanto, è lecito chiedere la carità per sopravvivere. Ora sarà la Svizzera a dover risarcire la donna con 922 euro. Forse, ciò che è altamente immorale è la pretesa di tante amministrazioni del mondo di “nascondere” alcune persone, tenendole ai margini, presupponendo surrettiziamente che la povertà estrema sia un oltraggio al “buon gusto” e faccia male alla vista delle belle anime benpensanti.
Marcello Buttazzo
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