di Marcello Buttazzo –

Se nel centrosinistra è nato il nuovo schieramento dello scalpitante Calenda dal nome altisonante ed evocativo Azione (nientemeno che il partito d’Azione), nel centrodestra altri epigoni altrettanto ambiziosi hanno egualmente pretese pompose. Il governatore della Liguria Giovanni Toti, ex consigliere politico di Berlusconi e ex parlamentare Ue di Forza Italia, ha fondato il partito Cambiamo. Per innanzi, possiamo notare la cifra retorica e reboante del nome. Cambiamo? Speriamo di scombussolare in positivo qualcosa nella stantia politica italiana. O, più verosimilmente, mutiamo solo i nomi per poi non cambiare niente? Toti ha idee belligeranti e mirabolanti. Vuole essere l’ago della bilancia nel centrodestra, per porre un argine alla spinta muscolare e sovranista di Salvini e Giorgia Meloni. Ma i sondaggi sono impietosi. Lo danno al 2% dei consensi. Praticamente il suo partitone ha lo stesso consenso che aveva, in passato, sovente, nelle maglie del centrosinistra, il Partito Radicale. Toti ha solo lo stesso consenso di Pannella e Bonino, senza peraltro avere la cultura civile e politica dei Radicali. Ma il mitico governatore della Liguria non demorde: “Siamo la sinistra del centrodestra”. Già la sinistra vera se la passa molto male, alla perenne ricerca d’una accettabile identità. Figuriamoci l’ex pupillo dell’ex Cavaliere. 

Marcello Buttazzo