di Marcello Buttazzo –

Ma in che brutto Paese viviamo! Incapaci di governare le nostre zone d’ombra, diamo libero sfogo a gesti riprovevoli e ad atteggiamenti odiosi. Il 6 novembre, ad Alessandria, una bimba di 7 anni voleva occupare il sedile d’un bus e una donna autoctona lo ha impedito. La “colpa” imperdonabile della bimba: era di colore. Giorni fa, un bambino straniero disabile, a Genova, era in gita con la classe. Una signora “perbene” lo ha additato dicendo: “Non paga nemmeno il biglietto, me lo togliete?”. In questi giorni, Balkissa Maiga, una donna proveniente dal Mali, che vive in Italia, attrice nei film di Michele Placido e Fabrizio Bentivoglio, ha trovato sull’uscio di casa, mentre usciva con la figlioletta, banane marce buttate alla rinfusa: “La mia vita calpestata perché ho la pelle nera”.  Purtroppo, la narrazione di certuni è impietosa e falsa: il nero e lo straniero vengono raccontati soprattutto in chiave di criminalità e di emergenza immigrazione. È vero che alcuni politici nostrani con il loro linguaggio demagogico e volgare hanno ammorbato l’aria. Ma ciò non è sufficiente a spiegare tutti questi stupidi rigurgiti razzistici. Auguriamoci che le famiglie, la scuola, le chiese, e tutte le altre agenzie educative possano sempre insegnare la bellezza umana della comprensione e del rispetto delle alterità e delle diversità.  

Marcello Buttazzo