di Marcello Buttazzo –

Sul pratone del “sacro” suolo di Pontida, il Capitano Salvini ha arringato la folla. Lui ritiene che la Lega sia una prodigiosa forza rivoluzionaria, che presto tornerà nei palazzi del potere da protagonista assoluta, e “il governo del popolo vincerà”. Non s’è ancora capito a nome di quale popolo parli insistentemente, Matteo padano. Comunque, qualche “fedele” esagitato del suo popolo ha pensato bene di insultare pesantemente Gad Lerner. Inoltre un videomaker di Repubblica s’è guadagnato una manata che ha rotto un microfono. Ciononostante, il raduno della Lega di lotta è stato fascinoso. Fra croci, madonnine, bandiere tricolori, è andato in scena ed è stato ostentato tutto l’armamentario della propaganda. Ciò che resterà più d’ogni cosa di questo memorabile incontro di Pontida è la natura inerente e profondissima del discorso “colto” di Salvini, che ha citato Oriana Fallaci, Margaret Thatcher, San Giovanni Paolo II, Giacomo Leopardi, Rosario Livatino, e addirittura Enrico Berlinguer (ahimè). L’ex ministro delle felpe e del Papeete s’ è trasformato in improbabile “accademico” della Crusca.
Marcello Buttazzo