di Marcello Buttazzo –

Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, ritiene che il governo Conte non abbia una visione strategica. In specie, lei, da esperta, critica ferocemente la ministra dell’istruzione: “Manca tutto: le aule, i docenti, i banchi, gli orari. La Azzolina ha già fatto danni a sufficienza”. Ovviamente, la deputata forzista fa propaganda. Questo esecutivo, in un’emergenza assoluta, sta cercando di gestire una situazione molto complessa. Ma Mariastella Gelmini non parla a caso: lei declama le sue doglianze con cognizione, con competenza. Già ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca del governo Berlusconi IV, è famosa per aver redatto la più deleteria e distruttiva riforma della scuola. Promotrice d’una pericolosa e padronale filosofia della privatizzazione (quando la scuola è soprattutto una risorsa pubblica), secondo la quale non esistevano più diritti, ma solo beni di mercato. L’alacre Gelmini, con la sua riforma, prevedeva il taglio di 8 miliardi per la scuola, con 87000 insegnanti e 43000 impiegati amministrativi in meno, con tanti bravissimi ricercatori e ricercatrici licenziate d’un giorno all’altro, senza contare il dimezzamento dei finanziamenti all’università e alla ricerca. Maristella Gelmini, la più disastrosa ministra dell’istruzione e della ricerca della storia repubblicana.

Marcello Buttazzo