di Marcello Buttazzo –

Non c’è nube

che abbruni il mio cielo.

Niente dolore

né lacerate corde

ad oscurare la mia sera.

Tu sei

l’imperitura eco

la foresta verdeggiante

l’infinito rosario di parole.

Sei quel che sei

e non passa,

sei l’eternoritorno

che mi squassa

di bellezza e fiori di campo.

Sei il gioco nel canneto

la rosa piccina

l’effluvio d’irresistibile primavera.

Sei quel che sei,

trasvoli nel tuo altrove,

ma sempre approdi

sulla mia terra.

Di colpo,

mi desti alla vita

e m’inviti a percorrere

i viali del tempo.

Non c’è nube

che offuschi il mio cielo,

perché tu danzi e danzi

nel vicino orizzonte,

dea di splendore.

Un giorno d’attesa, di speranza,

una fiamma d’aurora.

Marcello Buttazzo