di Marcello Buttazzo –

La musica del respiro, il fiato, il trasalimento. Armonie di musiche per intraprendere un viaggio poetico, un percorso lirico, affascinante, effervescente, sui crinali della parola. Fondo Verri/Spagine ha pubblicato un audiolibro dal titolo “Fate solo quel che v’incanta”, che è uno strabilio di venustà. È un viaggio nel cuore della poetica di Antonio Verri, grande poeta, che nel Salento ha avuto i suoi natali. È un florilegio commisto di musiche e poesia, che si sostanzia sugli scritti del grande autore di Caprarica di Lecce. Nell’audiolibro, raro per ricchezza nel suo genere, si mischiano sonorità balcaniche con il jazz e con il blues, con richiami alla tradizione e alle familiari sonorità bandistiche. Per quanto riguarda i suoni, compaiono la fisarmonica di Bruno Galeone, il pianoforte e sax di Emanuele Coluccia, il clarinetto di Vincenzo Grasso, le percussioni di Davide Chiarelli, il violoncello di Redi Hasa. Il canto è di Daria Falco. Le voci recitanti sono di Piero Rapanà, Simone Franco, Simone Giorgino. Gli straordinari disegni e illustrazioni sono di Massimo Pasca. La grafica di Valentina Sansò. Il dischetto è stato missato e masterizzato da Valerio Daniele. Il progetto ideato da Piero Rapanà del Fondo Verri. Il libretto contiene due poetiche note di Mauro Marino e di Simone Giorgino. Le opere di Verri, da “La cultura dei Tao” a “Il pane sotto la neve”, da “I trofei della città di Guisnes” a “La Betissa”, fino a tutto il resto, risuonano parola per parola come il canto dei centomila violini. Ogni passaggio, ogni verso, ogni rigo, è un canto. Ha scritto Mauro Marino: ”Se le faceva suonare in testa le parole Verri prima di scriverle, ne saggiava la musicalità, se le ripeteva, le accordava con il respiro, con il battito del cuore e con il vento”. Il poeta aveva una strepitosa cultura letteraria e musicale, che lui sapeva declinare nei suoi scritti come un’immensa preghiera di silenzio. Sapeva fabbricare armonia, Verri, e opere originalissime, elegantissime nell’incedere del verso. Sicché possiamo dire che lo stupore era anche suo perché creava scritti irripetibili, ma anche l’incanto era ed è nostro, di noi lettori, che siamo nutriti spiritualmente e ininterrottamente dalla lettura di questo poeta meraviglioso, dipartito troppo presto. Perché, si sa, il destino e il caso, a volte, sanno essere beffardi e ci privano fisicamente e prematuramente delle persone speciali, tanto amate. Da “Il pane sotto la neve (Per Otranto, per occasioni)” vi propongo i seguenti versi:

Rinasco al sortilegio
con meraviglia con furore
ho parole pinnacoli bugnette
gli occhi nel vuoto stanchi
la mia ragione i miei tormenti
cento corsivi sibillini
la mia testa la mia carne
in cento luoghi. I profumi
barocchi le mie storie
i danni il pane l’euforia
i giochi sulla cenere la madre
l’allegria dei suoi scisci
i frisi, la sua morte.

“Fate solo quel che v’incanta” è un audiolibro che si legge e s’ascolta davvero con piacere. I suoni, il canto di Daria Falco, le voci recitanti di Rapanà, Franco, Giorgino, sanno creare un unico spartito virtuoso, un’accattivante melodia di parole preziose, sospese nell’etere, per eccitare le onde. “Fate solo quel che v’incanta” è anche una filosofia di vita, una dichiarazione di poetica contemporanea. In quest’era asfittica del compra, usa e getta, la lezione di Verri è più che mai attuale. In questo tempo fittamente consumistico, in cui lo stesso umano è merce, dovremmo recuperare quei piccoli bagliori di stupore, quei minuscoli barbagli di meraviglia. E incantarci al cospetto delle cose belle e microscopiche, come fanciulli in estasi. Simone Giorgino ha scritto: “Nella letteratura di area meridionale, Verri occupa una posizione centrale: per ruolo, progettualità, consapevolezza, esiti espressivi. Nonostante sia ormai un autore di culto per una ristretta cerchia di lettori e un punto di riferimento imprescindibile per più d’una generazione di scrittori e artisti, la sua opera non ha ancora raggiunto un pubblico più vasto”. L’audiolibro “Fate solo quel che v’incanta”, orchestrato da un eccellente gruppo di attori e di musicisti, offre la possibilità di accostarsi preliminarmente ad una innovativa e splendida scrittura poetica, quella di Antonio Verri, che viene coadiuvata dalla musica, dalla recitazione, dal canto, per produrre un esperimento aperto di conoscenza e di divulgazione.

Marcello Buttazzo