di Antonio Stanca –

«Di solito è il secondo a nascere dal primo. Non in questo caso. Ciò che vi accingete a leggere è il romanzo La corrispondenza, tratto dall’omonimo film», così scrive il regista Giuseppe Tornatore nella nota introduttiva al suo romanzo La corrispondenza, che nel 2016 ha pubblicato presso Sellerio, Palermo, dopo aver girato il film omonimo. Tornatore ha pubblicato anche le sceneggiature, i soggetti di suoi film, ha scritto altre volte, di altri argomenti ma questo è il suo primo romanzo, con questo ha voluto essere scrittore oltre che regista, sceneggiatore, produttore, montatore, e lo ha fatto nei modi che più si adattano al tema dell’opera, l’amore e quanto da esso può derivare in chi lo vive intensamente. Se in molti film di Tornatore sono stati importanti l’esame dei sentimenti, l’indagine interiore, lo studio dell’anima dei personaggi,ne La corrispondenza, film e romanzo, questa maniera di procedere ha preso più evidenza delle altre volte dal momento che soprattutto dei pensieri, dei sentimenti di due innamorati si dice, di come hanno vissuto la fine improvvisa della loro relazione quando si avviavano a farne il motivo fondamentale, l’unico della loro vita.

Tornatore è nato nel 1956 a Bagheria, in provincia di Palermo. Ha compiuto gli studi primari e secondari nella sua città ed ha abbandonato quelli universitari iniziati presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo. Fin da ragazzo era stato attirato dalla recitazione, dalla regia. A soli sedici anni era riuscito a mettere in scena opere di Pirandello e di De Filippo. Poi verranno le esperienze documentaristiche e televisive che dureranno fino agli inizi degli anni ’80 e per le quali sarà più volte premiato. Nel 1986 esordisce come regista col film “Il camorrista”, che gli procurerà una notevole fortuna ma il grande successo di pubblico e di critica, anche in ambito internazionale, verrà nel 1988 col film “Nuovo Cinema Paradiso” che vincerà il Premio della giuria al Festival di Cannes e l’Oscar per il miglior film straniero. Seguiranno molti altri lavori, i film si alterneranno con cortometraggi e documentari, a volte la sua produzione assumerà aspetti diversi da quelli poetici, lirici che erano stati i suoi primi, anche una cinematografia d’impegno civile, sociale sarà da lui perseguita. Vasta e varia diventerà la sua produzione, da solo o in collaborazione lavorerà, attori noti o sconosciuti saranno i suoi, riconoscimenti in ambito nazionale e straniero otterrà. Una figura centrale diventerà Tornatore nel mondo dello spettacolo, l’esempio di un umanesimo cinematografico sarà il suo ché alla ricerca dell’uomo, della vita di quanto a loro è sempre appartenuto e ancora appartiene saranno i suoi film qualunque sia il loro genere. Anche ne La corrispondenza, film e romanzo, Tornatore si mostrerà impegnato in simile ricerca e il romanzo più del film la farà notare poiché la lettura richiede un tempo, un modo diversi da quelli della visione, un tempo, un modo che faranno cogliere meglio al lettore quei movimenti, quelle manifestazioni dello spirito dei due personaggi protagonisti che rappresentano il tema principale dell’opera.

Lo studioso di fama mondiale e docente universitario di Astrofisica, Ed Phoerum, sposato e padre di due figli vive un’appassionata storia d’amore con la studentessa Amy Ryan, che si mantiene col lavoro di stuntwoman. Fa da controfigura nei momenti, nelle circostanze più pericolose di alcuni film e ci riesce molto bene. I due, Ed ed Amy, hanno i loro incontri d’amore in un posto lontano dalla città universitaria dove si sono conosciuti ed è così intenso il sentimento che li unisce che sempre presenti sono l’uno all’altro tramite messaggi, dichiarazioni d’amore, confidenze fatte via e-mail oppure immagini trasmesse con videocamera o altri mezzi. E’ questa “la corrispondenza” alla quale si riferisce il titolo del libro, consiste nel rapporto ininterrotto tra i due innamorati, nel loro continuo bisogno di dichiararsi il loro amore, di chiamarsi, sentirsi, vedersi anche per immagine riportata. Lei si era trasferita tutta in quel rapporto perché con esso colmavail vuoto, il senso di colpa che la morte del padre le aveva procurato e che aveva attribuito ad un suo errore nella guida della macchina con la quale viaggiavano e al conseguente sbandamento e grave incidente che a lui erano costati la vita. Si era pure convinta che la madre la odiasse per quanto accaduto ed aveva interrotto i rapporti con lei. Riguardo al professore il trasporto col quale viveva quell’amore poteva essere spiegato con la sensazione di libertà che gli procurava rispetto ai suoi vincoli in ambito professionale e familiare. Avrebbe voluto conoscere Amy molto tempo prima ed ora entrambi si ripromettevano di rimanere sempre insieme.

Ma all’improvviso succederà che Ed sia colpito da una grave malattia e muoia. Per Amy sarà un precipitare, uno sprofondare nel buio, nella confusione, nella disperazione. Da questa condizione si sentirà, tuttavia, sollevata perché Ed prima di morire aveva provveduto ad affidare a persone amiche l’incarico di spedirle periodicamente sue lettere o di inviarle comunicazioni via e-mail o far recapitare regali, fiori e altro al suo indirizzo.Questo avverrà per molto tempo dopo la morte di Ed che, quindi,aveva pensato di non sospendere quella fitta corrispondenza che tra loro ormai esisteva. Aveva creduto che in tal modo sarebbe continuato a vivere per Amy, non l’avrebbe lasciata sola.In effetti questa operazionepermetterà a lei di liberarsi, anche se lentamente, dallo stato di prostrazione nel quale era caduta, di accettare l’idea che nonostante la scomparsa Ed e il loro rapporto ancora c’erano. Ci avrebbe messo molto tempo ma vi sarebbe riuscita, sarebbe stato come nelle favole quando si narra di un amore che una volta nato non finisce più.

Mai si ferma Tornatore nel libro, tutto scrive dei pensieri, delle azionidei due personaggi e sempre chiaro, semplice, facile risulta il suo linguaggio: una prova riuscita di narrativa può essere considerata la sua!

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