di Serena Corrao –

Marcello Buttazzo
“E se nel giallo ti vedrò”
Collana di Poesia – IQdB Edizioni, 2023

Come al primo volo di rondine di questa tardiva primavera.
È stupore, la diciassettesima raccolta di poesie di Marcello Buttazzo “E se nel giallo ti vedrò”.
Per chi la legge con occhi di bambino, il bambino interiore a cui è dedicata, come a tutti i bambini del mondo in carne e ossa, puri e spontanei recettori del sacro, fini lettori e sensori della Bellezza.
Il Poeta fila il tempo tra le dita, sul fuso delle memorie e delle attese, degli slanci che sorvolano febbrilmente tutte le stagioni, fino alla morte.
Nel mezzo, il battito e gli intervalli dell’amore, dell’incontro, della tenerezza, della compassione, della perdita, della misericordia, dell’inesausta speranza.

La sfilata delle anime incrociate per le vie della vita, sognate, ricordate, anelate, cantate. Il primi e gli ultimi. Nella luce del giallo, tenue come il silenzio, accecante come la rabbia, avvolgente come la pace dopo le vittorie e le disfatte, salvifica come il perdono: di tutti, di tutto. Altrimenti non è Amore: è sconquasso minerale,  senza anima, senza umanità. È andare senza ragioni, senza antidoto.
Nel sole del perdono, invece, si ricuce la vita, si declinano i più incontaminati alfabeti. Parole nuove, nuovissime.
Mentre scorgiamo ambra e respiriamo effluvi di vento, contiamo lune rotonde e stelle da seguire; cogliamo il fiore del grano, miraggi, pensieri insaziati dietro la corsa del pallone.
Nel giallo, tentiamo di consolare il pianto del cielo sulle macerie del mondo; il furore e la tempesta si placano alla magia spumeggiante delle galoppate bambine, che possiamo ancora osare dietro l’aquilone di un sogno, con spirito anarchico, i capelli scompigliati a scompigliare i prati. E tutto ride, è furia, fervore, effervescenza.

Il giallo è raggio che attraversa la linea. È l’amore, come eros, filìa, agape, pietas, che frantuma confini.
La donna apre scenari, limpidezza di mare.
L’umanità apre le braccia, portoni di misericordia, a chi attraversa i mari e tenta la salvezza tra le grida inascoltate, le onde sonore di una minuscola preghiera.
Quanto è grande il cuore del Poeta, il suo sguardo che abbraccia tutto e nulla è escluso: il più tenero anelito, la più muta richiesta, il sogno più umile e silente, fatto per sognare insieme un amore irrefrenabile.
L’Autore è nuovo: osa l’intento e il coraggio di sentire la voce.
Le note di ieri, nella conchiglia della memoria, col suo nastrino, due occhi verdi di bottiglia, un nido di uccelli.
Le note di oggi, nel quotidiano trasalimento di occhi chiari, d’oceano mosso.
Quelle di domani, nella scommessa, pienezza, nell’alba intrepida che si sveglia sulla polvere delle cose.

Il Poeta ci ammaestra sull’astuzia di come sciogliere l’indifferenza, come far passare in fretta la notte, per fare dell’esistenza una torcia di splendore, il respiro dell’arcano mistero del cosmo, e svegliare ogni cosa.
L’Autore è tutto da leggere. Con urgenza, con candore, con lo slancio che anela l’onda del fiato degli amanti, e una sventolante libertà, solare, gialla gialla, per tutti.

Serena Corrao