Nicolò Govoni fa parlare i suoi ragazzi
di Antonio Stanca –
A Febbraio, per conto della casa editrice Rizzoli, è comparsa un’edizione speciale di Ogni cambiamento è un grande cambiamento, libro di Nicolò Govoni che raccoglie le testimonianze di ragazzi del Kenya, della Siria, del Congo, della Grecia e di altri paesi, dove ultimamente l’autore è andato a svolgere, a continuare quelle missioni umanitarie che ha intrapreso da tempo e nelle quali ha raggiunto risultati di livello internazionale. La prima edizione dell’opera risale al 2022 ed era uscita presso Mondadori Libri. I proventi di entrambe sono devoluti alla costruzione di una scuola in Colombia. Anche i ricavati di altre pubblicazioni del Govoni sono stati utilizzati per scopi simili, creazione di scuole, biblioteche, sale di lettura, dormitori, mense e altre opere pubbliche al servizio di bambini poveri, profughi, orfani, malati o con altri problemi in ogni parte del mondo. Internazionale è diventata la “Still I Rise” del Govoni, la prima scuola no-profit capace di fornire studi superiori e universitari ovunque nel mondo.
Govoni è nato a Cremona nel 1993 e qui è vissuto fino a vent’anni quando aveva preso parte ad una missione umanitaria che si proponeva di aiutare un orfanotrofio situato in una zona molto povera dell’India Meridionale. Rimarrà in India quattro anni, si applicherà nei modi più diversi, da solo o con altri volontari, per riuscire utile a luoghi, popolazioni che versavano in uno stato di grave arretratezza, di povertà, d’ignoranza. In India si laureerà in Giornalismo e nel 2018, a venticinque anni, si sposterà in Grecia dove, aiutato da collaboratori, creerà la prima scuola di Emergenza e Riabilitazione per bambini e soprattutto fonderà “Still I Rise”, la scuola aperta nel mondo a tutti i bambini in difficoltà materiali o morali.
Andato in Turchia, ha fondato la prima scuola internazionale per profughi di ogni paese. Nel 2020 è stato nominato al Premio Nobel per la Pace. Vive e lavora a Nairobi.
Anche ad opere di scrittura si è dedicato il Govoni. Al 2018 risale la prima, Bianco come Dio, che si riferisce alla sua permanenza in India, al suo impegno di allora, a quanto era riuscito a fare per migliorare le condizioni dell’orfanotrofio e risolvere altri problemi tramite la missione alla quale aveva partecipato. Era stata la sua prima esperienza in tal senso, altre ne sarebbero venute e da altre opere di scrittura sarebbero state accompagnate. In esse si era potuto notare uno spirito di partecipazione, una volontà di azione che non avevano fatto distinguere tra il documento e l’indagine. Govoni non si era limitato al riporto di quanto in quei posti aveva visto, era andato oltre, aveva detto anche di quanto succedeva all’interno di quelle anime, nei pensieri, nei sentimenti di quei bambini, di quanto mancavano, di quanto soffrivano. Ebbene ancor più vicino è stato stavolta con quest’opera. Dopo tante esperienze vissute a loro contatto in tante parti del mondo, in tante condizioni, tra tante circostanze, dopo essere stato il loro amico, il loro maestro, dopo aver accolto le più segrete loro confidenze e averli opportunamente consigliati, guidati, ha pensato di scriverne in maniera ancor più vera, più autentica, di farli parlare di quella che fino a quel momento era stata la loro vita tra la famiglia, la casa, la scuola se c’era stata, i compagni, gli amici, i giochi, gli scherzi se c’erano stati, di far dire loro quanto era avvenuto, quanto era mancato. Ha raccolto in Ogni cambiamento è un grande cambiamento una lunga serie di confessioni provenienti da bambini, ragazzi, ragazze di diverse nazionalità, età ma di uguale condizione umana, sociale. Abile è stato a mostrarli capaci di immediatezza, spontaneità, sincerità, a coglierli nei risvolti, nelle situazioni più naturali quasi li stesse filmando. In verità anche di un libro fotografico, Attraverso i nostri occhi (2000), era stato poco prima autore Govoni e quell’esperienza aveva contribuito ad affinare le sue qualità di scrittore. Carica di suggestione è risultata quest’ultima opera poiché offre la possibilità di sapere cosa avviene tra i ragazzi poveri di tante parti del mondo, di conoscere cosa pensano, fanno, si dicono, come stanno da soli e insieme, a casa e fuori. Presentato in questo modo non sembra un mondo alla deriva ma un mondo magico, incantato, una favola che si ripete uguale pur a distanze lunghissime.
È il mondo del Govoni, è la sua favola e non poteva essere diversamente!
Antonio Stanca
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