Sulla maternità surrogata
di Marcello Buttazzo –
Al convegno sulla natalità organizzato, venerdì 12 aprile, dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella al Tempio di Adriano a Roma, s’è levata alta la voce di Giorgia Meloni. La nostra premier, fra le altre cose, s’è schierata apertamente contro la Gravidanza per altri. Durissime le sue parole: “Un figlio non è un diritto da garantire con qualunque mezzo, né un prodotto da banco in un mercato e per questo la pratica dell’utero in affitto è disumana e sarà presto reato universale”. Diciamo che la pretesa della maggioranza di centrodestra italiana di addivenire ad una legge che dichiari reato universale la pratica biologica della maternità surrogata è molto controversa. Secondo insigni giuristi, è un vero pasticcio legislativo, che verosimilmente, dopo essere stata formulata, verrà smontata pezzo per pezzo nelle sedi idonee. Le coppie italiane che ricorrono alla Gpa, nei Paesi in cui essa è legalizzata, non possono essere criminalizzati. Personalmente, ritengo che, in Italia, gli unici ad esprimere una posizione ragionevole e ponderata su questa delicatissima tematica eticamente sensibile siano i radicali dell’Associazione Luca Coscioni. Essi parlano opportunamente della necessità di pervenire ad una legge, da noi, che riconosca una maternità surrogata solidale. Se le questioni bioetiche vengono inquadrate in rigorosi quadri normativi, ne può trarre giovamento tutta la cittadinanza (la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza è un esempio). Inoltre, da laico, penso convintamente che i cattolici, i movimenti “pro-life”, i governanti di centrodestra debbano cominciare a vedere la questione “utero in affitto” con occhi più chiari. I cattolici dovrebbero saper oltrepassare una visione prettamente meccanicistica e materialistica dell’esistente, per abbracciarne una veramente spirituale. Il loro tentativo di “santificare” le cellule della linea germinale si presta ad una concezione integralistica, oltranzistica. Senza dimenticare, poi, che i figli non sono solo sangue e genoma. I figli sono qualcosa di più vasto: sono soprattutto valori e principi, insegnati dai genitori (biologici o meno) che si prendono cura di loro.
Marcello Buttazzo
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