di Antonio Stanca –

Andrea Molesini è uno scrittore veneziano, a Venezia è nato nel 1954 e qui vive e lavora. Scrive anche saggi, poesie e traduce in particolare dall’inglese e dal francese. Ha insegnato Letteratura comparata presso l’Università di Padova e nel 2010 ha esordito nella narrativa col romanzo Non tutti i bastardi sono di Vienna che ha avuto molte traduzioni e molti riconoscimenti. Riconosciuti dal pubblico e dalla critica sarebbero stati anche altri suoi romanzi fino al quinto pubblicato l’anno scorso presso Sellerio e intitolato Dove un’ombra sconsolata mi cerca.

Sono molti gli elementi che convergono nelle narrazioni del Molesini: c’è il senso del mistero, lo spirito dell’avventura, il fascino dell’ignoto, l’attrazione per la bellezza sia di paesaggi, di luci, di colori, di suoni sia di sensazioni, di emozioni, di piaceri dell’anima o del corpo. C’è posto nella sua scrittura anche per quanto di oscuro, di torbido si muove, si agita, si nasconde all’esterno o all’interno, nella storia o nell’anima. Molto succede nei suoi romanzi, di molto si dice, la vita tutta si vuole mostrare e per questo le situazioni rappresentate sono tali da contenere tanto, da far vedere tutto.

In Dove un’ombra sconsolata mi cerca l’ambientazione risale alla Venezia della fine della seconda guerra mondiale, dell’armistizio di Badoglio, della Repubblica di Salò, quando difficile era diventato in Italia distinguere tra militari tedeschi, italiani, repubblichini e partigiani, tra contrabbandieri, spie e altro che si muoveva in un momento della storia italiana così confuso, così pericoloso, così carico di paura, di violenza, di terrore, di morte.Ma anche di speranza, di fiducia verso quanto di buono, di utile poteva giungere dall’esterno, dall’arrivo delle forze alleate. In questo turbinio di eventi accresciuto da ciò che avveniva nei molti luoghi, nei molti posti situati intorno alla laguna e difficili da scoprire, scorre la vita di due ragazzi, Guido e Scola. Sono compagni di scuola, Guido è più piccolo, più ordinato, è di buona famiglia, Scola è strano, irregolare, più sicuro, è già stato con donne, ne parla a Guido e di altro gli parla caricando, gonfiando le sue esperienze. In quegli anni entrambi passeranno dall’adolescenza alla maturità e questo mentre partecipano di quanto sta avvenendo intorno a loro, della storia che si sta verificando, di quella che si vede, si sa e di quella che rimane oscura. Guido è addirittura figlio di un capo della Resistenza e di una distinta signora. Insieme a Scola praticheranno il contrabbando, faranno da staffetta ai partigiani, entreranno tra i tanti segreti della laguna, saranno portatori di messaggi, conosceranno tante persone, avranno i loro amori e intanto cresceranno, diventeranno adulti. Non si accorgeranno, però, dei pericoli che corrono ed uno di loro, Scola, ne rimarrà vittima mentre a Guido toccherà la triste sorte di assistere alla fine non solo dell’amico ma anche di tutti i personaggi di quel periodo. Sarà come uno scempio: a guerra finita invecchiati, ammalati, consumati, morti li troverà. Gli erano sembrati eterni perché gli avevano trasmesso uno spirito, un coraggio che ancora durava, perché avevano fatto parte di un tempo che non gli sembrava finito, che era stato il più importante della sua vita. Ora, invece, li scopriva come parti delle sue memorie, dei suoi ricordi e insieme ad essi scoprival’interminabile sequenza degli avvenimenti, dei pensieri, dei sentimenti che erano stati suoi di allora e a quelli e a questi dedicava il libro affinché non andassero perduti.

Vero, reale è quanto scrive Molesini ma anche immaginario, ideale, del tempo, della vita che fu dice ma anche dei sogni, delle invenzioni, delle fantasie che proprie di quel tempo, di quella vita erano state e lo fa con un linguaggio che, come quei temi, sa essere concreto e astratto, duro e dolce, grave e delicato, funesto e lirico, quotidiano e poetico.

Quella del Molesini è una narrazione che per poter dire di tante cose si sposta in continuazione, si muove tra luoghi, tempi, eventi, personaggi diversi, li fa apparire e scomparire creando nel lettore uno stato di attesa, di curiosità che lo coinvolge, gli fa inseguire gli eventi, glieli fa cercare, desiderare come avviene nel genere thriller.

Antonio Stanca