di Antonio Stanca –

Fiorentino del 1956 è lo scrittore Francesco Recami che a sessantadue anni ha scritto tanti romanzi e tante volte è stato finalista nelle graduatorie di premi importanti. Alcune volte ha vinto.

Scrivendo testi divulgativi e guide di montagna ha cominciato, poi è stato autore per ragazzi e dal 2006 è stata la casa editrice Sellerio di Palermo a pubblicare con frequenza sue opere. Nelle edizioni Sellerio sono comparsi anche suoi racconti e con Sellerio Recami è diventato lo scrittore ormai ampiamente noto.

Quest’anno Sellerio ha pubblicato La clinica Riposo &Pace (Commedia nera n.2), la seconda sua opera che si presenta nella forma di un teatro narrato e che come altre opere si colloca in una posizione di critica, di polemica, di contestazione, di accusariguardo a quanto in Italia avviene nelle istituzioni, nei servizi, negli uffici che dovrebbero essere di utilità pubblica, di finalità sociale. E’ una battaglia che Recami conduce da tempo e nella quale non rinunciaad assumere il tono dell’ironia che a volte diventa vera e propria comicità.

E’ quanto avviene nel recente libro dove l’autore, attraverso le vicende curiose, divertenti provocate e vissute dal vecchio Alfio Pallini, ricoverato dai nipoti nella clinica Riposo &Pace situata tra le colline toscane, mette in evidenza gli intrighi, gli inganni, le malefatte che in simili posti si verificano e che sono ordite dai dirigenti, dal personale medico nonché dai religiosi e da altre persone che nella casa di riposo prestano servizio.

Alfio è stato sistemato nella stanza numero nove, gli è stato assegnato uno dei due letti che vi si trovano e a letto trascorre la maggior parte del suo tempo fingendo di dormire e vedendo, ascoltando, invece, quanto avviene, si dice nella stanza e dintorni. Ogni tre o quattro giorni il suo compagno di stanza viene cambiato perché in poco tempo giunge a gravi condizioni e muore. Da quanto vede, da quanto sente Alfio riesce a sapere che la casa di riposo è un posto dove si procede ad eliminare sistematicamente le persone anziane che si ricoverano, a provvedere ai loro funerali, alla loro sepoltura, a tutte le spese che ogni decesso richiede ed a esigerle dai familiari notevolmente aumentate. E’ una truffa la clinica Riposo &Pace e ancor più grave è per Alfio scoprire che tanti familiari si rivolgono ad essa proprio quando vogliono eliminare un loro vecchio congiunto che è causa di disagio o comunque di fastidio.

Ricorrerà ad ogni stratagemma Alfio per non assumere alcun farmaco, alcun alimento poiché penserà che quelle sono le vie seguite per avvelenare e far morire i vecchi ricoverati. Penserà pure di fuggire, tenterà di farlo in tanti modi ma sempre difficile gli risulterà. Soltanto alla fine ci riuscirà ma arrivato a casa si troverà ad affrontare altri problemi con la vecchia badante. Questi vuole mettere in evidenza il Recami, quanto è difficile essere vecchio, vivere da vecchio vuol dire lo scrittore, quanto sono deboli gli affetti familiari riguardo agli anziani, quanto poco viene dall’esterno, dalle istituzioni sociali, dai luoghi che a questi scopi dovrebbero essere preposti.

Abile è Recami a riuscire ironico pur in argomenti così gravi, sicuro è nell’uso del linguaggio, attento ai particolari di ogni situazione. Non rimane che apprezzarlo, considerarlo una delle voci più impegnate nel contesto della nostra moderna letteratura.

Antonio Stanca