di Paolo Vincenti –

Il risultato elettorale si è dimostrato nettamente a favore di Movimento Cinque Stelle e Lega. Delle due forze, quella che sembrerebbe più vicina ad ottenere l’incarico dal Presidente della Repubblica è l’M5s. Come faranno gli inetti pentastellati a guidare questo Paese per il quale la metafora della Costa Concordia e del Capitano Schettino non sarà mai stata adoperata invano? I 5stelle hanno garantito uno stipendio a tutti i ggiovanisenza lavoro, solleticando vieppiù quell’assistenzialismo che nello sgarrupato Meridione fa la sua porca figura. E certo il reddito di cittadinanza ha fatto più presa, nell’immaginario dei nullafacenti in attesa della grazia, della FlatTax berlusconiana. Tanto a che serve pagare meno tasse a chi non le paga per niente? Meglio lo stipendio fisso, questa sì che è una vera mancia, rispetto alla mancetta renziana degli 80 euro, che coinvolgeva una fascia minore di beneficiati.

Ma il reddito di cittadinanza, a detta degli economisti, è una misura irrealizzabile, perché occorrerebbero circa 29 miliardi.  Tecnicamente il reddito di cittadinanza, formula cambiata rispetto alla iniziale “reddito di dignità”, perché di essa i Cinquestelle, avendo la faccia come il culo, sono sforniti, consiste in un sussidio di disoccupazione che si perderebbe dopo tre offerte di lavoro andate a vuoto. A parte che i fannulloni meridionali troverebbero comunque il modo di aggirare facilmente questo ostacolo, già la misura varata dal Governo Pd (per andare al rimorchio dei Cinque Stelle) del REI, ossia il reddito di inclusione, che entrerà in vigore a luglio 2018, è di difficile attuazione. E se per far fronte alla povertà assoluta, vale a dire quasi 700.000 famiglie in Italia, vi dovrebbe essere un esborso di circa 1 miliardo e mezzo di euro, immaginiamo quanto utopica sia la misura dei pentastellati che invece lecca il culo alla povertà relativa, dunque a 4.6 milioni di italiani. Per altro, l’assegno previsto dal Rei è di 485 euro a testa, pensionati esclusi, quello dei Fivestars invece 780 euro. Inoltre, la loro squadra di governo, un po’ raccogliticcia, fatta da professori di non grande fama e addirittura ex beneficiati del Pd, vedi Giuseppe Conte, già braccio destro del Ministro Boschi, e Salvatore Giuliano, non il bandito, ma il Preside del Majorana di Brindisi, firmatario delle riforma della Buona Scuola della Ministra Giannini; questa potenziale squadra di governo, si diceva, sulla quale Di Maio ha annunciato di non voler trattare, nel senso che è un pacchetto all inclusive, questa squadra che dovrebbe dare una legittimità tecnica alle velleitarie promesse grilline, come potrà reggere all’urto con le problematiche italiane ed europee? E che bella squadra del menga…

Ora i pentastellati dovranno mediare, chissà cosa faranno una volta dentro le stanze del potere, quanto si democristianizzeranno e quanto resteranno incorrotti, duri e puri, ovvero puzzoni come sempre.

Paolo Vincenti