Se vuoi amare la Terra impara ad abitarla.
di Luigi Mangia –
Il 22 Aprile è la giornata dedicata alla terra. La Terra, l’Acqua e l’Aria sono in pericolo e la responsabilità è tutta nostra. Nell’ultimo secolo l’aumento di “CO2” è largamente aumentata sono 413 molecole su 1 milione nell’atmosfera; ha alterato il clima e l’effetto serra e ha danneggiato gravemente l’agricoltura e modificato il paesaggio. Una delle cause rilevanti è stata quella dell’automobile. È un mezzo di mobilità prepotente, ha invaso le città creando problemi nelle città, avvelenandone l’aria. Bisogna cambiare: il momento è il nostro, quello di promuovere una mobilità alternativa all’automobile, investendo per costruire una mobilità pubblica come hanno fatto le grandi città in Europa da Berlino a Madrid, da Parigi a Barcellona. Al contrario Lecce non ha un piano traffico, nonostante la sua vocazione turistica quindi gravemente impreparata a rispondere non solo a una mobilità sostenibile ma anche sicura e rispettosa dei cittadini.
Per avere rispetto e amore per la Terra, per sentire i profumi, per vedere i colori, per respirare aria pulita e per non perdere la bellezza del suono delle parole, è meglio usare la bicicletta: è bello e poi fa bene anche al cuore. La nostra vita è legata alla Terra: nasciamo e viviamo nella Terra. Nella Terra vediamo gli alberi i loro fiori bianchi che si trasformano e diventano frutti poi dolci per essere festa nel nostro palato. Nei lunghi tempi dell’uomo la voce dei poeti ha cantato e difeso la Terra, come ha saputo fare, il poeta di Taranto Angelo Lippo nella sua poesia “Se non matura la spiga” …
“Se non matura la spiga
Non vedrai sorgere il sole
Né la stretta di mano;
tra estasi e preghiera
costruisci la tua terra promessa:
pace ti germogli dentro”.
Dai poeti possiamo e dobbiamo imparare il rispetto per la Terra e trovare le vie per un futuro diverso. Il futuro non è la semplice riparazione degli errori del passato come lo intendono gli adulti e le vecchie classi dirigenti, complici della crisi e dell’avvelenamento della Terra. Il futuro deve essere una nuova via che abbia la forza di portare l’uomo fuori e lontano dal dio denaro per farlo ritornare alla Terra la quale, oggi come ieri, è e continua ad essere generosa. La Terra non è un bene da sfruttare e da possedere, ma da amare e saper abitare.
Luigi Mangia
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