La riflessione di Antonio Bruno Ferro –

Sardine a Lecce ovvero non aver paura di perdere il benessere invece è la paura di perdere la libertà che ti deve preoccupare.

Quando stavo percorrendo Viale Lo Re pensavo che, quello che mi è successo stasera, mi accadeva negli anni fine ’60 inizio ’70, quando uscivo di casa per andare nella piazza del mio paese, dove si dovevano tenere i comizi nell’ultimo giorno prima del silenzio elettorale.
Quando sono arrivato in uno spazio che ha una lunghezza di 48 metri dalla stradina del Bar Alvino Via Roberto di Biccari sino a Via Fazzi, e della larghezza di 15 metri tra la chiesa di Santa Maria delle Grazie utilizzata come gradinata degli organizzatori e l’Anfiteatro Romano, pari a 720 metri quadrati mi sono chiesto: “Ma quante persone ci saranno?”
In uno studio scientifico riportato qui:
https://www.wired.it/attualita/politica/2015/11/09/salvini-bologna-numeri-metro-quadrato/?refresh_ce= si dimostra che “Quello che si arriva a scoprire è che il numero massimo di persone che può occupare un metro quadrato oscilla tra 5 e 10, dove 10 corrisponde alla comodità di un pellegrinaggio a La Mecca, per intenderci.”
Quindi se ne deduce che a Lecce stasera c’è stato da un minimo di 3.600 persone ad un massimo di 7.200 con una media che si attesta a 5 mila persone che secondo me è un dato abbastanza vicino alla realtà.
Raccogliere 5 mila persone solo con la pubblicità dei Social Network è stato un grossissimo risultato.
Dopo una lunghissima attesa sono iniziati gli interventi di ragazze e ragazzi sconosciuti, per intenderci giovani dai 18 ai 35 anni, che spero rimangano totalmente sconosciuti. Hanno parlato di Salvini e l’emozione che quelle parole suscitavano ERA LA PAURA. Questi ragazzi hanno evocato la paura proprio allo stesso modo che utilizza Salvini.
Salvini suscita in chi lo ascolta la paura di perdere tutto, famiglia, benessere e lavoro per colpa dell’Europa e dei migranti.
I ragazzi di stasera hanno suscitato in chi li ha ascoltati la paura che se Salvini conquisterà il potere si perderanno tutti i diritti civili ed insieme a loro la libertà che abbiamo oggi.
Il momento più toccante di tutta la serata è stato quando tutti e 5mila abbiamo cantato “Bella ciao”, e mentre la cantavamo nella nostra immaginazione pensavamo a Salvini l’invasore e al Principe Azzurro Partigiano che ci salverà.
È troppo presto per me per esprimere un’opinione su quello che ho scritto, mi limito a riferire ciò che ho osservato.
Era intenzionale o no lo scenario fatto di camice nere e fascisti evocato stasera a Lecce?
C’è un proposito di costruire la partecipazione dei cittadini alla vita del nostro paese e a quella dell’umanità o è solo una furbata per tentare di contenere con questa DIGA l’onda di Salvini?
Non posso rispondere a queste domande, devo aspettare qualche altro tempo.
Non c’è stato altro stasera, non ho altro da raccontare. Questo è accaduto in piazza sant’Oronzo. Da Lecce è tutto a te la linea.

Antonio Bruno Ferro