di Marcello Buttazzo –

Sull’emergenza Covid alcuni fanno analisi davvero stravaganti. Ad esempio, Vittorio Feltri scrive: “Conviene ridere per non piangere. Saremo detenuti fino a fine mese. Va meglio ai carcerati che a noi, visto che loro in cella sono mantenuti dallo Stato, mentre chi è agli arresti domiciliari, come tutti gli italiani, deve provvedere di tasca al vitto e all’alloggio. Anche uno sciocco comprende che oltre al danno ci tocca la beffa. Nessuno suppongo immaginasse che Mario Draghi, beatificato dalla stampa di ogni tipo, ci trattasse quali galeotti di serie B”. Si può apprezzare, oltre alla “lucidità” dell’esposizione dell’esimio giornalista, anche il senso profondo del “rispetto” nei confronti di tutti i detenuti. In un editoriale di venerdì 2 aprile, su “Libero”, Feltri invita accoratamente il suo “Capitano” Matteo Salvini “a scendere dal pero e a tornare a Milano”. Lo esorta vivamente ad abbandonare la maggioranza governativa e a passare all’opposizione, in compagnia della “pasionaria” Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Lo “scienziato” Feltri, notoriamente esperto di biologia, di immunologia, di virologia, ritiene che il virus non si combatta affatto sbarrando negozi, ristoranti e bar. Meglio aprirli. Magari favorendo assembramenti. Si lacera intimamente, l’acuto giornalista di Bergamo, e si interroga: “Non riusciamo a capire per cui un uomo avveduto quale Salvini si sia messo in maggioranza con questo esecutivo fotocopia di quello di Conte?”. Verosimilmente, Matteo padano ha i suoi notevoli vantaggi, gli indubbi benefici, a destreggiarsi come politico di governo e di lotta. Ma Feltri non riesce proprio a capacitarsi come mai il “buon Matteo” abbia fatto un governo con gli ex comunisti e con gli ex democristiani, che, a detta dell’arguto pensatore di Bergamo, sanno solo prendere “decisioni punitive nei confronti della popolazione”. Il direttore editoriale di “Libero” chiude il suo brillantissimo pezzo con queste parole: “Fossi il Capitano non rimarrei neppure una settimana in più in compagnia del Pd, me ne tornerei all’opposizione, accanto alla Meloni che, in effetti, essendo una donna sensata, ricava consensi ogni dì”. Fra destrorsi estremi si capiscono.

Marcello Buttazzo