di Marcello Buttazzo –

Il mese di luglio è stato il più caldo, in tutto il mondo, da quando si registrano le temperature. L’ecosistema Terra è ferito, è ormai fuori dai gangheri da decenni e decenni. La comunità scientifica specializzata ha potuto trovare un rapporto di causalità fra l’emissione di gas serra e le perturbazioni chimico-fisiche dell’atmosfera. Leggendo i quotidiani e ascoltando e vedendo i talk shows televisivi di questi giorni, ho potuto constatare che ci sono alcuni politici e diversi opinionisti di destra, che tendono, nel migliore dei casi, a sminuire l’impatto della intrusiva mano antropica dell’uomo. Talvolta, costoro sono perfino fautori d’un cosiddetto insensato negazionismo relativamente al riscaldamento globale. Pertanto, nella fattispecie, è giunta molto attesa la presa di posizione del presidente della Repubblica Mattarella e di tanti scienziati. Mattarella s’è schierato contro chi minimizza gli sconvolgimenti climatici. Inoltre, 100 scienziati italiani di riguardo (fra i quali il Nobel per la Fisica Parisi, Cristina Facchini, Paolo Vilneis, Nicola Armaroli, Luca Mercalli) hanno firmato una lettera aperta rivolta ai media. Ineccepibili le parole degli studiosi. “È chiarissimo quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni dei gas serra prodotte dall’utilizzo dei combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili”. Certo, il discorso va fatto a livello globale. Per intanto, in Italia, questo governo deve scegliere se affidarsi alle risultanze della scienza, oppure ai vaneggiamenti ricorrenti di Feltri, di Sallusti, di Senaldi.

Marcello Buttazzo