di Marcello Buttazzo –

L’Università di Copenhagen ha lanciato l’allarme: la circolazione della principale corrente della porzione meridionale dell’Atlantico (Amoc) rischia di scomparire nei prossimi decenni a causa del riscaldamento globale. L’emissione di gas serra proveniente dall’uso di combustibili fossili ha causato una sensibile alterazione degli equilibri chimico-fisici dell’atmosfera. L’invasiva mano antropica dell’uomo moderno ha modificato la natura del suolo, del mare, del cielo. Esistono dati scientifici irrefutabili, basati su meccanicismi di causa ed effetto, che dimostrano l’azione distruttiva dell’uomo. E le inverosimili esternazioni dei cosiddetti negazionisti delle mutazioni climatiche servono solo a infastidire e a mortificare il buon senso. Alcuni giornalisti di destra (possiamo fare qualche nome: Senaldi, Feltri, Sallusti, Borgonovo, Belpietro) nel migliore dei casi sminuiscono la forza incidente delle perturbazioni climatiche con argomentazioni capziose e risibili. Al cospetto della malcelata disinformazione di certuni, personalmente, mi viene da rivalutare l’azione degli attivisti e delle attiviste di “Ultima generazione”. Questo movimento, verosimilmente, sbaglia modalità di protesta, perché i monumenti e le opere d’arte non andrebbero mai imbrattate neppure con vernice lavabile. Epperò, questi giovani e queste giovani ambientaliste hanno il merito di affidarsi alle risultanze della scienza, agli studi dei climatologi, dei meteorologi, dei fisici e dei chimici dell’atmosfera.

Marcello Buttazzo