di Marcello Buttazzo –

Terra marrone e inferni di sabbia abbiamo traversato, mendichi e negletti figli d’una madre matrigna. Fra sbarre ferrigne la nostra attesa è annegata nell’indifferenza d’un Occidente opulento, obeso. Nei mari nostri, nei mari vostri, naufragammo più volte, ci salvammo, morimmo a stento. Nei morti mari istituzionali nessun maroso d’amore, solo vuote parole, l’asprigna fermezza, l’ottusa sfrontatezza, di chi si serve degli ultimi per pianificare solo l’esclusione. Terra di sole, concedi alle membra stanche un raggio verecondo. Terra marrone, restituisci a tutti noi il sacro suolo d’un comune lignaggio. Medici senza frontiere ha pubblicato un rapporto, in cui vengono evidenziati i diritti negati, le angherie, i maltrattamenti subiti dai migranti alla frontiera italo francese di Ventimiglia. Storie raccapriccianti, di dolore, di soprusi. Storie di minori non accompagnati, talvolta di donne incinte e di bambini respinti senza alcuna pietà, senza alcuna misericordia, dalla polizia francese. Ricordiamo tutti il rampante ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, che nel mese di maggio attaccò duramente la premier italiana Giorgia Meloni, sostenendo che fosse “incapace di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta”. Certo, il nostro governo non brilla in aperture liberali sulle politiche immigratorie. Ma la Francia di Macron, che a Ventimiglia viola pesantemente e volgarmente i diritti delle persone, quale autorevolezza ha per impartire lezioni di etica di comportamento?

Marcello Buttazzo