di Luigi Gigi Mangia –

Lo studente, Patrick Zaki, è un prigioniero politico incarcerato per i suoi studi sul mancato rispetto dei diritti umani nei Paesi autoritari. È accusato di terrorismo dal regime militare del dittatore Al Sisi. Ha già fatto un anno durissimo di prigione e sicuramente ne farà un altro: lo consente al regime la legge egiziana.
Il prigioniero del pensiero, della libertà di parola non è solo il giovane Zaki ma sono anche gli studenti, in Turchia e Ungheria, per non parlare dei giornalisti, la cui fine può essere quella di finire per essere tagliati con la sega a pezzi, come è stata la sorte di Khashoggi. Contro la libertà e la negazione dei diritti della persona è in atto un pericoloso rigurgito di autoritarismo che può portare indietro l’orologio della storia. Ricordiamo i nuovi lager in Libia e in Turchia. Non possiamo tacere e restare indifferenti, al contrario, dobbiamo reagire con forza e diventare Resistenza. Dobbiamo avviare una lotta generale di tutti per affermare un nuovo Illuminismo civile dei popoli.

Luigi Mangia