di Marcello Buttazzo –

Agli Stati generali della natalità Papa Francesco è stato durissimo: “In questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e di anticoncezionali: le une distruggono la vita, gli altri impediscono la vita”. Una considerazione ineccepibile dall’angolo visuale dell’etica tradizionale. Tuttavia, in un’ottica laica, da cittadini possiamo fare alcune differenziazioni. Le armi sono sempre un insulto alla dignità, una iattura, la più tracotante e volgare violazione dell’umano sentire. Le armi sono assassine, meschine. Sugli anticoncezionali non ho la stessa visione di Bergoglio. Se una ragazza ricorre, ad esempio, all’impiego della pillola del giorno dopo non compie alcun misfatto. L’etica confessionale ritiene che già all’atto della fecondazione d’una cellula uovo con uno spermatozoo si formi “un piccolo fanciullo”. Ma da un punto di vista embriologico, l’atto dell’anfimissi, cioè la fusione delle cellule della linea germinale, genera solo uno zigote, un embrione. Se per il Papa e per gli spiriti cattolici l’embrione è, da subito, un individuo a tutti gli effetti, con una sua patente d’intangibilità, per i laici si può parlare di individuo solo a partire da alcuni movimenti morfogenetici e dalla formazione di appositi foglietti embrionali. Pertanto, non ha alcun senso che i cattolici continuino ad inculcare nelle donne assurdi sensi di colpa.

Marcello Buttazzo