di Marcello Buttazzo –

“L’Italia agli italiani”, declama da sempre la sovranista Giorgia Meloni. Ora, in piena campagna elettorale, la leader di Fratelli d’Italia batte un colpo, rammenta di recare nel simbolo la sfavillante e ardimentosa fiamma tricolore, e minaccia epurazioni. L’ex ministra berlusconiana ha deciso di prendere di mira Christian Greco, direttore, a Torino, del museo Egizio, “colpevole” addirittura d’aver previsto, fra le tante agevolazioni possibili, anche un ingresso omaggio per i visitatori arabi che si presentano in coppia alla biglietteria. Davvero un “affronto” insostenibile e gravissimo per l’autarchica Meloni e per i dirigenti di Fratelli d’Italia, che, se dovessero andare al governo, promettono di cacciare il giovane direttore Christian Greco. Il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini giustamente è stato tagliente: “Rivoltante, non sanno di cosa parlano”. In affetti, Meloni e il suo gruppo competente ignorano che il direttore del museo Egizio non è di nomina governativa, ma selezionato con un bando da una Fondazione. Eppoi, perché mai scagliarsi contro un direttore bravissimo, un 39enne archeologo-prodigio, nominato dopo una accurata selezione internazionale sul merito? Si sa com’è, a volte, a politici come Meloni e Salvini, è sufficiente sentir menzionare la parola “straniero”, per scatenare le loro inverosimili campagne sul nulla.

Marcello Buttazzo