di Marcello Buttazzo –

Al Lingotto di Torino, la passionaria Giorgia Meloni ha suonato la carica. La destra s’è desta. È sicura la giovane leader di Fratelli d’Italia che, dopo le Europee, l’attuale esecutivo italiano giallo-verde non avrà più margini di vita e cadrà. E al governo, ovviamente, andrà lei con la Lega di Salvini, senza Berlusconi. Troppo moderato, l’ex Cavaliere, per i gusti dichiaratamente destrorsi di Giorgia. Anche se in compagnia dell’ex ministra della Gioventù ci saranno ex azzurri della prima ora: Toti, Tremonti, Fitto. Anche la Puglia è stata protagonista a Torino. Al padiglione del Lingotto non è mancato Raffaele Fitto, ex ministro berlusconiano, alleato di ferro con il suo schieramento Conservatori europei di Fratelli d’Italia. Mi viene da pensare: come s’è sentito l’ex governatore pugliese, ex rampollo democristiano, a girare per il Lingotto, in cui ai gazebo si faceva anacronistica ostentazione di t-shirt in carattere mussolineggiante, di libri nostalgici del ventennio (come ad esempio, “La dottrina del fascismo”)? Forse, s’è trovato bene, a suo agio, Fitto, considerato che non ha avuto alcuna ritrosia ad allearsi politicamente con Fratelli d’Italia, partito della “fiamma tricolore”.

Marcello Buttazzo