di Marcello Buttazzo –

L’ex deputato pentastellato Alessandro Di Battista pare che avesse un accordo con Loft, la piattaforma tv del Fatto, per “informarci” con i suoi chiarissimi e memorabili reportage dall’India. Ma il Subcomandante Alessandro, alla fine, non ha fatto più il viaggio. E, ovviamente, ha dovuto rinunciare ad ingenti guadagni. Dal momento che non si vive solo di passione accesa e invettive non remunerate, ha deciso di dare alle stampe un agile pamphlet, appena pubblicato, dal titolo evocativo “Politicamente scorretto”. E che il Che Guevara di noi altri non sia un tipo “politicamente corretto”, lo sapevamo da tempo. I pamphlet, sovente, sono saggi filosofici, politici, sociali, improntati a una critica costruttiva e di sintesi, edificatori di ponti di conoscenza. Ma il Dibba pare che abbia infarcito la sua meravigliosa opera di accuse, talvolta di insulti. Per l’ex deputato grillino, Salvini è “un politico vecchio”, “uno del sistema”; Giovanni Malagò, “una piattola”, “un coatto”; Sergio Chiamparino, un “incartapecorito”. E così via procedendo, si sviluppa la sua prosa “ricercata” di vibrante antropologia. Ci chiediamo: per esternare pensieri fondamentali di così “elevato” spessore, era proprio necessario scrivere un libro? Non era più che sufficiente la piazza, talvolta, virulenta, insolente, sguaiata, dei social? 
Marcello Buttazzo