di Marcello Buttazzo –

Davide Rondoni, poeta, scrittore, professore universitario, ciellino, cattolico praticante, restò folgorato da Matteo Salvini. L’esimio intellettuale dovrebbe spiegare come la filosofia cristiana si possa coniugare intimamente con le idee sovranistiche e securitarie del leader della Lega. L’accoglienza consapevole e misericordiosa delle donne e degli uomini in fuga dall’inferno è un’istanza primaria della dottrina di Papa Francesco. Ma il poeta bolognese, si sa, non ama molto la Chiesa di Bergoglio. Lui è attratto profondamente dalle parole “raffinate” del “Capitano”, il cui schieramento in Emilia- Romagna ha subito una battuta d’arresto. Il poeta s’è infuocato di passione per l’ex ministro dell’Interno. Rondoni arriva addirittura, “per il bene della democrazia”, a giustificare anche il “Salvini attore di piazza”. Chissà cosa pensa il sensibile scrittore della recente performance terra terra di Salvini, che suona al citofono d’un cittadino e usa un censurabile eloquio. Bonaccini ha vinto le elezioni Regionali anche grazie all’apporto fresco delle Sardine. Rondoni è caustico: “Le Sardine sono state studiate a tavolino nell’ufficio di Romano Prodi”. Se anche così fosse, centomila volte meglio la cultura dell’ex premier Prodi rispetto a quella dell’insigne poeta. 

Marcello Buttazzo